Importantissima scoperta in Egitto: questa struttura ha "ispirato" le piramidi e contiene delle incisioni uniche

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di Gianmarco Bonomo

06 Aprile 2024

Importantissima scoperta in Egitto: questa struttura ha "ispirato" le piramidi e contiene delle incisioni uniche
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L’Antico Egitto ha un fascino senza tempo. Se è vero che anche gli antichi romani erano soliti visitare la Grande Piramide di Giza, è altrettanto vero che ancora oggi non abbiamo portato in superficie tutti i tesori di questa civiltà. Di recente, per esempio, una campagna di scavi ha scoperto una mastaba di 4300 anni fa a pochi chilometri dalle piramidi, con interni conservati incredibilmente bene.

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Le mastabe dell’Antico Egitto: le sepolture che hanno ispirato le piramidi

Le mastabe dell’Antico Egitto: le sepolture che hanno ispirato le piramidi

Berthold Werner/Wikimedia Commons - GFDL Version 1.2

Per capire l’importanza della scoperta recente fatta in Egitto, dobbiamo prima visualizzare un’antica mastaba. Si tratta infatti di un tipo di tomba monumentale costruita dagli antichi egizi, più semplice di una piramide ma talvolta altrettanto grandiosa. Una mastaba è quindi una tomba che ha una struttura rettangolare, un tetto piatto e dei lati inclinati. Costruita con mattoni di fango o calcare, inizialmente era la dimora dei sovrani mentre, con il tempo, è stata utilizzata per le sepolture di personaggi importanti o intere famiglie.

Nell’Antico Egitto, sono state costruite mastabe prima, durante e dopo le piramidi, aspetto che le rende particolarmente importanti. Da un certo punto di vista, le prime piramidi a gradoni possono essere visualizzate come una serie di mastabe l’una sopra l’altra. E, come avviene per una piramide, anche la parte esterna di una mastaba ne rappresenta soltanto la facciata. La vera tomba si trova scavata in profondità, ricca di oggetti e reperti preziosi per il loro valore storico e archeologico, ma non solo.

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Scoperta una mastaba di 4300 anni fa a Dahshur, a pochi chilometri da Giza

Scoperta una mastaba di 4300 anni fa a Dahshur, a pochi chilometri da Giza

Ministry of Tourism and Antiquities وزارة السياحة والآثار/Facebook

La mastaba di 4300 anni fa è stata scoperta a Dahshur, una regione a sud di Saqqara e a pochi chilometri dalla piana di Giza. Gli scavi, iniziati nel lontano 1976, si erano finora concentrati sulla piramide romboidale di Snefru e sulla piramide nera di Amenemhat III. Con gli anni, tuttavia, le missioni archeologiche si sono rivolte anche su altri importanti siti funerari, non necessariamente costituiti da piramidi o complessi piramidali. Fino ad arrivare all’ultima scoperta: una mastaba parzialmente conservata che risale all’antico regno, intorno a 4300 anni fa.

Come lo stesso Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano ha confermato, si tratta di una scoperta epocale che riguarda anche un antico giardino rituale e alcuni luoghi di sepoltura dedicati alla servitù di palazzo. Stefan Zeidelmeier, ex direttore dell'Istituto tedesco di Archeologia e capo della missione, ha confermato come la mastaba appartenga a un certo Seneb-Neb-Af e alla moglie Idet, con una datazione che la colloca alla fine della V dinastia e all’inizio della VI.

Una mastaba ricca di affreschi e scene di vita dell’Antico Egitto

Una mastaba ricca di affreschi e scene di vita dell’Antico Egitto

Ministry of Tourism and Antiquities وزارة السياحة والآثار/Facebook

Secondo Zeidelmeier, Seneb-Neb-Af era quindi un funzionario dell’Antico Egitto vissuto all’incirca 4300 anni fa. Aveva diversi titoli nel palazzo reale, incluso quello di amministratore, mentre la moglie Idet era una sacerdotessa del dio Hathor. Si trattava quindi di una coppia altolocata che interagiva direttamente con il faraone e gestiva un potere a lui vicino.

Ed è possibile notare questo potere, diretto o indiretto che fosse, anche negli interni della mastaba appena scoperta da Zeidelmeier e dal suo team. Si possono notare dipinti che mostrano scene di vita quotidiana, come la raccolta del grano e un mercato oltre 4000 anni fa, e che si sono conservati in uno stato quasi perfetto. Queste scene rappresentano una vera e propria finestra sul mondo prospero dell’antico regno egizio, ma rappresentano soltanto l’inizio. La missione archeologica intende completare i lavori di scavo e, perché no, scoprire ulteriori tesori e segreti dell’Antico Egitto, custoditi dalla terra fino ad oggi.

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