Nel 2024 il Sole invertirà i poli magnetici: cosa dobbiamo aspettarci?

Francesca Argentati image
di Francesca Argentati

09 Febbraio 2024

Nel 2024 il Sole invertirà i poli magnetici: cosa dobbiamo aspettarci?
Advertisement

I poli magnetici del Sole stanno per invertirsi e questo significa che la nostra stella madre sta per capovolgersi. Ecco quali saranno le conseguenze di questo fenomeno astronomico.

Advertisement

I poli magnetici del Sole si invertono ogni undici anni

I poli magnetici del Sole si invertono ogni undici anni

NASA Video/Youtube screenshot

Il nostro Sole è in procinto di capovolgersi. Questo fenomeno si verifica ogni circa undici anni, scaduti i quali la nostra stella inverte i poli magnetici, subendo una incredibile trasformazione. Alla stregua del nostro pianeta, anche il Sole ha due poli: uno al nord e uno al sud. Fin qui nulla di strano, se non fosse che sulla Terra l'inversione dei poli avviene nell'arco di centinaia di migliaia di anni, mentre per il Sole i tempi sono decisamente più ristretti e cadenzati. Questo, naturalmente, significa che abbiamo già assistito a questo fenomeno più di una volta, l'ultima delle quali si è verificata nel 2013.

Ora, quindi, ci siamo di nuovo: a breve succederà ancora, ma cosa comporta questa inversione dei poli magnetici solari? Il clima terrestre subirà un impatto minimo da questo mutamento, dunque non dobbiamo aspettarci temibili colpi di scena, quanto meno non nel momento esatto in cui questo avverrà. Il periodo precedente, al contrario, potrebbe provocare delle conseguenze. Prima che i poli si invertano, infatti, c'è una "fase preparatoria" in cui l'attività magnetica diventa sempre più forte sulla superficie solare. Ed è proprio la fase in cui ci troviamo al momento.

Advertisement

Inversioni dei poli magnetici solari, cosa accadrà sulla Terra?

Inversioni dei poli magnetici solari, cosa accadrà sulla Terra?

ScienceAtNASA/Youtube screenshot

Cosa dobbiamo aspettarci da questa fase preliminare dell'inversione dei poli solari? Paul Charbonneau, fisico solare presso l'Università di Montreal, ha spiegato: "Stiamo effettivamente vedendo il Sole più attivo di quanto non sia stato probabilmente negli ultimi vent'anni. Quando il contenuto di energia magnetica del Sole è molto più grande, è allora che si tendono ad avere più brillamenti solari, più espulsioni di massa coronale e cose più divertenti." Uno spettacolo di tutto rispetto, dunque, che però suscita alcune preoccupazioni, legate prevalentemente alle espulsioni di massa coronale, cioè una tempesta solare.

Una tempesta solare particolarmente potente può raggiungere la Terra e compromettere le comunicazioni satellitari, oltre a poter avere ulteriori conseguenze, sia sulla rete internet che ferroviaria, fino a poter colpire anche la rete energetica. Tuttavia, gli scienziati sono del parere che questi rischi sono improbabili e che supereremo indenni questo momento di picco nell'attività solare, che presenta anzi un incredibile vantaggio: quello di osservare il Sole in modo più approfondito, approfittando di questa fase per riuscire a prevedere quando una tempesta solare potrà causare effetti disastrosi per il nostro pianeta e per le sonde spaziali, che saranno coinvolte in nuove missioni sulla Luna e su Marte. Inoltre, si tratta di un'occasione per studiare la parte interna del Sole, che potrebbe aprire una finestra su una migliore comprensione delle altre stelle del cosmo e, chissà, raccogliere elementi per rispondere alla domanda delle domande sulle origini della vita stessa.

Il Sole sta per capovolgere i suoi poli magnetici, come?

Il Sole sta per capovolgere i suoi poli magnetici, come?

Freepik

Il Sole, al suo centro, fonde atomi di idrogeno dando vita all'elio, emettendo una quantità di energia incredibile. Studiare l'interno del Sole è impossibile, sia per la distanza che per l'attività accecante che nasconde il suo "cuore". Tuttavia, al di fuori del nucleo si trova la zona convettiva, dove il calore prodotto dalla fusione nel nucleo trasforma il gas in plasma: secondo gli scienziati, questo plasma si muove nel Sole alla stregua dell'acqua nei nostri oceani, dove la corrente più calda si sposta in superficie e quella più fredda verso i fondali, o come le correnti atmosferiche distribuiscono il calore influenzando il clima terrestre. La differenza starebbe nel fatto che, nel Sole, oltre al calore viene trasportato anche l'elettromagnetismo.

I cambiamenti nel campo magnetico del Sole producono macchie solari, scoperte dall'astronomo tedesco Heinrich Schwabe nella prima metà dell'Ottocento. Nel ciclo di undici anni, il Sole passa da fasi tranquille a periodi in cui è possibile osservare venti o più macchie solari, provocate dalla rapida rotazione del suo equatore, che precede l'inversione dei poli e provoca l'espulsione di massa coronale a centinaia di migliaia di chilometri, in grado di raggiungere la Terra nell'arco di tre giorni. A questo punto, nella maggioranza dei casi il campo magnetico terrestre devia le esplosioni, ma in altri può aprirsi e concedere l'entrata della massa energetica, generando aurore più visibili. In ogni caso, non è ancora possibile per gli scienziati prevedere con precisione una tempesta solare, ma è un obiettivo fondamentale in vista delle prossime missioni su Marte, che non possiede uno scudo magnetico come la Terra.

Advertisement