Decifrati papiri carbonizzati di 2.000 anni fa grazie all'intelligenza artificiale: "è un miracolo"

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di Francesca Argentati

09 Febbraio 2024

Decifrati papiri carbonizzati di 2.000 anni fa grazie all'intelligenza artificiale: "è un miracolo"
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Riuscire a decifrare papiri di duemila anni fa? Diventa possibile grazie all'intelligenza artificiale, che ha scansionato parole antichissime risolvendo un grande mistero archeologico.

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Rotoli carbonizzati di Ercolano decifrati dall'AI

Rotoli carbonizzati di Ercolano decifrati dall'AI

Vesuvius Challenge

L'intelligenza artificiale torna a stupire, riportando alla luce parole che rischiavano di rimanere sepolte sotto la cenere del Vesuvio, Italia. Come? Il merito, in realtà, è da riconoscere ai tre studenti ricercatori che sono riusciti a risolvere un'enigma archeologico di enorme portata, legato al contenuto di un testo greco nascosto all'interno di un rotolo carbonizzato dall'eruzione del vulcano avvenuta nel 79 d.C., nell'antica città romana di Ercolano. Il concorso Vesuvius Challenge aveva messo in palio diversi premi per coloro che fossero riusciti a decifrare alcune delle parole del papiro: una vera sfida, che i tre ragazzi sono riusciti a vincere grazie all'aiuto dell'AI.

Il gruppo di studenti ha addestrato un algoritmo di apprendimento automatico, riuscendo a scansionare il rotolo carbonizzato dal quale è emerso un testo di filosofia finora sconosciuto. Questo apre le porte a una maggiore comprensione del mondo antico, in cui si discute di vizi e piaceri. Come accade in diversi ambiti di studio, l'intelligenza artificiale è riuscita a velocizzare e di molto lo studio di testi antichi, questa volta arrivando dove nessuno prima sarebbe riuscito. La pergamena riporta passaggi inerenti la musica, il sapore dei capperi e il colore viola, considerato prestigioso e regale.

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Tre studenti vincono 700.000 per la lettura dei papiri con l'AI

Tre studenti vincono 700.000 per la lettura dei papiri con l'AI

Nat Friedman/X

I vincitori del premio, che provengono da Svizzera, USA ed Egitto, si sono spartiti il premio da 700.000 dollari ottenuto per essere riusciti a identificare alcuni passaggi della pergamena. Bon Fowler dell'Università di Bristol, Regno Unito, classicista e tra i giudici del concorso, ha definito questo risultato "un momento storico". I tre studenti hanno scoperto centinaia di parole su oltre quindici colonne scritte, identificando il 5% circa dell'intero testo. Un obiettivo sensazionale, che nessuno avrebbe creduto possibile e che potrebbe estendersi a una porzione maggiore nel prossimo futuro. Questo, tuttavia, è soltanto uno delle centinaia di papiri rinvenuti del XVIII secolo nella biblioteca romana situata a Ercolano, Napoli, in Italia.

Questi rotoli carbonizzati, ma ancora intatti, sono l'unica testimonianza scritta superstite del mondo classico: tuttavia, la loro precarietà ne rende impossibile l'apertura, che rischierebbe di distruggerli. A quanto pare, però, un'alternativa c'è e sono stati le giovani menti geniali di Luke Farritor, Youssef Nader e Julian Schilliger a trovarla. Negli anni seguenti alla scoperta dei rotoli di Ercolano, infatti, molti hanno tentato di aprire alcuni dei papiri, finendo col rovinarli e ridurli in pezzi sparsi. Tuttavia, i rotoli intatti sono conservati nella Biblioteca Nazionale di Napoli, mentre altri si trovano a Londra, Oxford e Parigi. Per quasi un ventennio Brent Seales, direttore del Centro per la visualizzazione e gli ambienti virtuali dell’università del Kentucky, ha cercato di decifrare i papiri senza doverli srotolare.

Il concorso per decifrare i rotoli di papiro continuerà

Il concorso per decifrare i rotoli di papiro continuerà

Vesuvius Challenge

Il team di Seales ha creato un software per aprire virtualmente i papiri usando le immagini in 3D di tomografia computerizzata, portando due rotoli presso il Diamond Light Source di Oxford per sottoporli a scansioni ad alta risoluzione. Tuttavia, il procedimento avrebbe impiegato un tempo eccessivo e, inoltre, l'inchiostro a base di carbonio usato sulle pergamene presentava la medesima densità del papiro nelle scansioni, rendendo impossibile distinguerli. A questo punto, Seales si è interrogato sulla possibilità di istruire l'AI nell'eseguire questo compito di "apertura virtuale" separando l'inchiostro dal rotolo, ma il lavoro era troppo impegnativo per il suo esiguo gruppo. Tuttavia, l'incontro con Nat Friedman, imprenditore della Silicon Valley, ha aperto un nuovo scenario: Friedman ha proposto il lancio della Vesuvius Challenge, affidando ai partecipanti questa prestigiosa sfida.

Così, il concorso finanziato da Friedman e da donazioni pubbliche ha messo a disposizione il software di Seales e le scansioni ad alta risoluzione, aprendo ufficialmente la challenge nel marzo del 2023. Il primo premio prevedeva la lettura di quattro testi per un minimo di 140 caratteri ognuno entro il termine dell'anno: fu proprio Luke Farritor a scoprire la parola greca porphyras, che significa "viola", seguito da Youssef Nader che ha chiarito ulteriori passaggi del testo. Infine i due vincitori, collaborando con lo studente svizzero Julian Schillige, hanno creato una squadra e sono riusciti ad aggiudicarsi il "gran premio", creando quella che è stata considerata all'unanimità la proposta più leggibile.

Federica Nicolardi, papirologa dell’Università Federico II di Napoli e tra i giudici del concorso, ha dichiarato: "I risultati sono incredibili. Eravamo tutti completamente stupiti dalle immagini che mostravano." Il passo successivo è lo studio del testo emerso, che si presume appartenga a un seguace del filosofo Epicuro di Atene (341 - 270 A.C.), Filodemo, come altri rotoli precedentemente aperti. Questo obiettivo porta a una possibile nuova ricerca nella villa di Ercolano, che potrebbe rivelare nuovi papiri tutti da scoprire. Nel frattempo, la challenge continuerà per tutto il 2024: la nuova sfida è quella di riuscire a leggere l'85% di un rotolo, anche se gli esperti ritengono "già un miracolo il risultato ottenuto fino a qui".

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