L’interno di una tuta spaziale è diverso da quello che si pensa: lo rivela una foto

Gianmarco Bonomo image
di Gianmarco Bonomo

20 Dicembre 2023

L’interno di una tuta spaziale è diverso da quello che si pensa: lo rivela una foto
Advertisement

Le tute spaziali hanno giocato un ruolo cruciale in alcuni dei momenti storici più importanti degli ultimi decenni. Dalla corsa spaziale della Guerra Fredda fino al moderno viavai sulla ISS, il design iconico della tuta spaziale fa ormai parte della nostra cultura. Ma cosa c’è sotto? In questo articolo, vedremo cosa c’è all’interno di una tuta spaziale, cosa insomma ne permette l’uso in condizioni proibitive per l’uomo.

Advertisement

L’evoluzione delle tute spaziali

L’evoluzione delle tute spaziali

NASA

Le missioni spaziali degli Stati Uniti e dell’Unione Sovietica hanno scandito la Guerra Fredda a partire dagli anni 60. E ovviamente, hanno anche permesso una veloce evoluzione delle tute spaziali. Nel caso della NASA, infatti, la prima tuta spaziale fu introdotta nel 1968 e fu affinata nelle successive missioni lunari. La tuta EMU dello Space Shuttle, introdotta nel 1983, è stata progettata per le attività extraveicolari e poi adattata per la ISS. Fino ad arrivare agli ultimi modelli utilizzati dagli astronauti oggi.

Anche l’Unione Sovietica non è tuttavia stata da meno, con le sue diverse tipologie di tute. In particolare, sono diventati iconici il modello Sokol e la tuta spaziale Orlan, che si distingue per robustezza ed efficienza. Di recente, un utente Reddit ha svelato l’interno della tuta Orlan, con una serie di strumentazioni e un ingresso dell’astronauta che nessuno si sarebbe aspettato.

Advertisement

Com’è fatta una tuta spaziale?

Com’è fatta una tuta spaziale?

NASA / Monsur_Ausuhnom/Reddit

Le tute spaziali sono essenzialmente veicoli spaziali monoposto. Costituite da un assemblaggio pressurizzato antropomorfo, dispongono anche di una sorta di zaino con supporto vitale portatile. Questa combinazione, definita EMU o Extravehicular Mobility Unit dalla NASA, utilizza tessuti morbidi e strati flessibili per formare una struttura pressurizzata. I tre strati principali si occupano rispettivamente dell’ossigeno, del contenimento e del calore. Una tuta spaziale è quindi progettata per garantire respirazione, pressione e temperatura a livelli vitali, nello spazio.

Nel caso della foto condivisa su Reddit, però, vediamo una conformazione decisamente diversa. Si tratta infatti di una tuta spaziale russa che non è suddivisa in casco, busto e gambe, pezzi separati che vanno poi assemblati. Al contrario, per la tuta Orlan i sovietici hanno optato per un design che richiede all’astronauta di arrampicarsi dal retro, per poi richiudere il tutto in autonomia. D’altronde, la tuta spaziale Orlan è stata sviluppata insieme alla Krechet, che avrebbe dovuto servire per le passeggiate lunari e richiedeva la massima autonomia.

E le tute spaziali del futuro?

E le tute spaziali del futuro?

NASA

In fondo, a vedere queste foto, stiamo facendo un piccolo viaggio nel tempo. Le tute spaziali del futuro saranno molto diverse e risentiranno dell’influenza di necessità più contemporanee, come missioni più lunghe e più sicure. Se quindi la stazione spaziale può utilizzare la EMU, il futuro sbarco sulla Luna richiede tute più avanzate. Magari, saranno più simili a esoscheletri potenziati, con tecnologie all’avanguardia che miglioreranno le loro prestazioni e la loro sicurezza.

Una parte verrà dedicata anche all’estetica, con le diverse aziende che cercheranno di distinguersi anche sul fronte del design, e non solo su quello della funzionalità. Se il futuro racconta di tute spaziali in grado di autoripararsi, l’evoluzione attuale è molto più prosaica, ma non meno importante.

Advertisement