Davvero Michelangelo ha dipinto un cervello nella Creazione di Adamo?

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di Gianmarco Bonomo

30 Ottobre 2023

Davvero Michelangelo ha dipinto un cervello nella Creazione di Adamo?
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Tutti conosciamo il Rinascimento, un periodo storico che ci ha donato alcuni dei più importanti capolavori della nostra storia. Quello che non sappiamo è che gli artisti rinascimentali spesso nascondevano messaggi enigmatici all’interno delle loro opere. Certo, poteva trattarsi di misteri da risolvere, ma più spesso questi segreti riflettevano le visioni e le credenze del loro tempo, diventando parte integrante delle loro opere d’arte. Uno di questi messaggi nascosti può essere ritrovato nella Creazione di Adamo, il celebre affresco di Michelangelo, e non è il solo. Vediamo cosa voleva dirci!

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I messaggi nascosti nell’arte rinascimentale

I messaggi nascosti nell’arte rinascimentale

Wikimedia Commons - Public Domain

Sono tantissimi i casi di messaggi nascosti nell’arte rinascimentale e manierista. Se in alcuni casi forse siamo noi a voler vedere nelle opere un significato che non hanno, in altri erano proprio gli artisti a inserire dei segreti nei loro dipinti. Uno dei casi più interessanti consiste nell’uso dell’anamorfosi, come nel celebre dipinto Gli Ambasciatori di Holbein. Una figura distorta, ai piedi del quadro, rimane incomprensibile a tutti coloro che guardano l’opera nel modo tradizionale. Per capire di cosa si tratta, è necessario spostare il proprio punto di vista e cogliere il messaggio nascosto.

Per quanto magistrale, l’anamorfosi rimane una tecnica che va poco oltre la superficie. Molti artisti rinascimentali preferivano infatti nascondere dei messaggi meno immediati all’interno dei loro dipinti. Ancora oggi se ne discutono le diverse interpretazioni, e non sembra facile arrivare a una risposta definitiva.

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Davvero Michelangelo ha dipinto un cervello nella Creazione di Adamo?

Davvero Michelangelo ha dipinto un cervello nella Creazione di Adamo?

Wikimedia Commons - Public Domain

Le analisi della Creazione di Adamo, il celebre affresco di Michelangelo, sono tantissime, ma quella più diffusa è una. Dio dona ad Adamo il soffio della vita, tendendo il dito verso di lui ma rimanendo irraggiungibile. Nel corso dei secoli, a questa lettura se ne sono affiancate altre: per alcuni l’affresco è una metafora della creazione artistica, mentre altri vedono nella distanza fra Dio e Adamo l’imperscrutabilità del divino. Eppure, non sono queste le interpretazioni più creative, o interessanti.

Alcuni ricercatori italiani hanno suggerito che il grande manto che avvolge Dio riprenda in realtà la sezione anatomica di un utero dopo il parto. Una certa corrispondenza c’è, e può anche non essere casuale, vista la grande conoscenza dell’anatomia da parte di Michelangelo. Ma l’interpretazione che, a sua volta, ha ispirato altri è quella di Frank Lynn Meshberger, secondo cui l’artista ha dipinto un cervello. Il manto rosso riprende esattamente la sezione di un cervello umano, di cui gli angeli all’interno del manto rappresentano i solchi e le circonvoluzioni. Si tratta di una lettura che non è soltanto evocativa, ma che è coerente con le conoscenze anatomiche di Michelangelo, da un lato, ma anche con le riscoperte concezioni neoplatoniche del Rinascimento. L’uomo e Dio sarebbero uno, e il dono è quello dell’intelletto.

I messaggi nascosti nell’arte di Leonardo

I messaggi nascosti nell’arte di Leonardo

Wikimedia Commons - Public Domain

Non solo Michelangelo, ma anche Leonardo da Vinci è famoso per le speculazioni e le teorie sui messaggi che avrebbe nascosto nelle sue opere. Da questo punto di vista, il Codice da Vinci è un esempio di come l’arte di Leonardo possa essere impiegata nella costruzione di un thriller. Un buon thriller, ma di fantasia, al contrario di quanto il prof. Langdon cerca di farci credere. Molti infatti rintracciano, nell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, una figura accanto a Gesù che sarebbe Maria Maddalena. Non uno degli apostoli, quindi, ma la moglie di Gesù, figura della quale riprende i tratti alternando i colori del vestiario.

Anche la Gioconda ha la sua dose di messaggi nascosti, interpretazioni criptiche, letture speculative. Alcuni esperti hanno suggerito che gli occhi della Monna Lisa nascondano un codice segreto: lettere e numeri piccolissimi che soltanto con una lente sarebbe possibile vedere. Questo messaggio nascosto sarebbe la chiave per qualcosa che Leonardo avrebbe voluto dirci. Quale che sia la verità, tutte le teorie e le interpretazioni offrono uno sguardo estremamente affascinante sull’arte rinascimentale. Intrise di segreti e messaggi, queste opere continuano a catturare la nostra immaginazione e, in fondo, ci raccontano anche di noi e del nostro rapporto con l’arte.

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