Questa batteria termica può liberare le case dal gas: l'invenzione di un team di ricerca

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di Lorenzo Mattia Nespoli

29 Aprile 2022

Questa batteria termica può liberare le case dal gas: l'invenzione di un team di ricerca
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Acqua e sale: cosa pensereste se vi parlassimo di questi due elementi? Di certo, sulle prime, a nessuno verrebbe in mente che, tramite essi, si possa riscaldare un'intera abitazione senza utilizzare il gas. A nessuno, forse, ma non ai ricercatori olandesi dell'Università di Tecnologia di Eindhoven, che stanno mettendo a punto un sistema che potrebbe davvero rivoluzionare l'energia domestica che tutti noi conosciamo e usiamo ogni giorno.

I rincari del gas, del resto, sono all'ordine del giorno, e le bollette sempre più salate gravano sul bilancio di tante famiglie. Ecco perché i ricercatori in questione si sono messi all'opera per sviluppare una batteria molto speciale. Ecologica, compatta e funzionale, prevede proprio l'impiego di acqua e sale. Cosa riescono a fare insieme? Semplice e incredibile allo stesso tempo: possono fornire quantità di energia sufficienti ad alimentare gli ambienti domestici. Vediamo come.

via Eindhoven University of Technology

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Eindhoven University of Technology

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L'oggetto creato dagli scienziati dei Paesi Bassi in collaborazione con l'organizzazione di ricerca TNO promette davvero meraviglie. Si tratta, come detto, di una batteria termica domestica in grado di rendere moltissime case non dipendenti dal gas. Un'invenzione sulla quale i tecnici si sono detti molto fiduciosi, e che è già passata alla fase di test.

Sovvenzionato per 7 milioni di euro dal programma Horizon dell'Unione Europea, il progetto sta dando i suoi frutti. Questa speciale batteria riesce a far legare reciprocamente vapore acqueo e sale: insieme creano cristalli e rilasciano calore. Il processo, assicurano gli sviluppatori, avviene senza alcuna perdita di energia, e può essere ripetuto all'infinito. Il calore generato può infatti essere immagazzinato e utilizzato quando serve e in luoghi diversi.

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Eindhoven University of Technology

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Vera e propria energia rinnovabile, dunque, proveniente da calore residuo. Non è difficile intuire le potenzialità che un oggetto del genere potrebbe avere nella quotidianità di molte case e famiglie. Le singole batterie, stando a quanto hanno affermato dall'Università di Eindhoven, sono modulari e possono essere progettate per adattarsi al meglio agli spazi domestici. Nel 2019, per mostrare al mondo i progressi che si stavano compiendo, il professor Olaf Adan ha realizzato un "sistema a circuito chiuso" dimostrativo, che poi è stato ottimizzato per l'uso nel mondo reale.

Eindhoven University of Technology

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I primi test, in questo senso, avverranno in quattro abitazioni: due si trovano proprio a Eindhoven, una in Polonia e una in Francia. Il sistema, ovviamente, si presta anche a essere impiegato in contesti più ampi e diversi, come quelli di edifici pubblici o mezzi di trasporto. "La nostra batteria è stata ottimizzata in molti modi - spiega Adan - ora ha una capacità di stoccaggio complessiva di oltre 200 kWh, un valore equivalente a quello di due auto Tesla completamente cariche". Le temperature che genera "sono più che sufficienti per riscaldare una casa o favorire l'utilizzo dell'acqua calda".

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Insomma: un passo importante per una transizione energetica sempre più necessaria. Non resta che aspettare e vedere se i test pratici e domestici andranno a buon fine. Che ne pensate?

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