Egitto: riportato alla luce il Tempio del dio greco Zeus Kasios, risale al periodo faraonico

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di Francesca Argentati

28 Aprile 2022

Egitto: riportato alla luce il Tempio del dio greco Zeus Kasios, risale al periodo faraonico
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Gli amanti della mitologia e dell’antico Egitto sono tantissimi e non si può dar loro torto: come non provare curiosità e interesse verso le storie sugli dei dell’Olimpo, sulle leggende che avvolgono la cultura egiziana e non restare incantati davanti alle affascinanti immagini che offre?

A dare una bella notizia a tutti gli appassionati è il Ministero del Turismo delle Antichità egiziano: gli archeologi hanno rinvenuto un antico tempio costruito in onore di Zeus Kasios, dio greco connesso al monte Casius.

via Heritage Daily

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Il ritrovamento è avvenuto nel sito archeologico di Tell el-Farma, luogo a nord-ovest della penisola del Sinai risalente al periodo faraoinico compreso tra il 525 e il 332 a.C. e il cui nome storico è Pelusium. Il posto venne usato nuovamente nei periodi greco-romano e bizantino.

Il culto del dio Kasios non è così conosciuto, ma è argomentato in diverse fonti storiche appartenenti al periodo classico e arabo.

In origine, Tell el-Farma era una città-fortezza di grande rilevanza, poiché proteggeva l’Egitto sia sul fronte marino che siriano. Si trovava a circa due miglia e mezzo dalla costa e nel tempo diventò capoluogo di provincia romano e arcivescovado metropolitano come antico centro spirituale. Inoltre Pelusium era famoso per ospitare la produzione delle prime birre artigianali.

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Il primo a individuare il sito fu l’egittologo francese Jean Clédat, dopo aver scoperto all’inizio del ventesimo secolo alcune incisioni greche su Zeus Kasios. In seguito ne sono state trovate numerose altre, relative all’imperatore romano Adriano.

Il segretario generale del Consiglio supremo delle antichità egiziane, Mostafa Waziri, ha spiegato che le rovine sono state rinvenute tra Pelesium e una chiesetta commemorativa presso il luogo degli scavi.

La scoperta archeologica comprende due colonne in granito di grandi dimensioni, che appartenevano al cancello di ingresso del forte. Secondo il parere del ministero, sarebbero crollate a seguito di un forte terremoto.

Gli archeologi hanno portato alla luce anche dei grandi massi di pietra che, a loro avviso, sarebbero stati utilizzati come gradini di una scala che conduceva i fedeli all’interno del tempio.

Il direttore dei siti archeologici del Sinai, Hisham Hussein, ha dichiarato che i ricercatori esamineranno i blocchi di granito e che verrà pianificata un’indagine fotogrammetrica completa del terreno. I risultati saranno poi confrontati con le fotografie aeree ad alta risoluzione, dando vita a un’analisi orizzontale e verticale che potrebbe stabilire l’originale progetto architettonico.

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