Sviluppato un dispositivo che cattura l'energia solare e la rende disponibile per quasi 20 anni

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di Lorenzo Mattia Nespoli

13 Aprile 2022

Sviluppato un dispositivo che cattura l'energia solare e la rende disponibile per quasi 20 anni
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Catturare l'energia pulita che il Sole ci mette a disposizione e riutilizzarla, al bisogno, per quasi due decenni: se vi sembra un'idea "impossibile", aspettate a dirlo, perché è esattamente l'obiettivo che hanno raggiunto, con successo, gli scienziati di cui stiamo per parlarvi.

Tra tutte le fonti rinnovabili, quella solare è sicuramente una delle più utilizzate e promettenti. Ci sono, tuttavia, dei limiti nel suo utilizzo, legati perlopiù all'alternanza giorno-notte e alle condizioni meteorologiche. Ecco perché molti ricercatori sono sempre più concentrati sullo sviluppo di sistemi che possano andare oltre questi problemi. E quello di cui stiamo per parlarvi sembra proprio aver fatto centro. Pronti a scoprirlo più da vicino?

via Chalmers University of Technology

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Chalmers University of Technology

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A sviluppare questo sistema energetico sono stati gli scienziati della Chalmers University of Technology, celebre ateneo di Goteborg, in Svezia. Quello che sono riusciti a fare ha dell'incredibile: hanno infatti immagazzinato l'energia solare in forma liquida in modo che fosse disponibile, all'occorrenza, per un massimo di circa 18 anni!

Il dispositivo si chiama Molecular Solar Thermal System (MOST) ed è frutto di un lungo lavoro dei ricercatori, che lo hanno sviluppato e testato per oltre dieci anni. Ma come è stato possibile ottenere un risultato del genere? Attraverso molecole di carbonio, idrogeno e azoto. Interagiscono con la luce solare e, quando vengono colpite da essa, il dispositivo è in grado di riorganizzare i loro atomi e trasformarle in forma liquida. A quel punto, l'energia che contengono rimarrà a disposizione per quasi due decenni, stando a quanto affermano gli scienziati.

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Chalmers University of Technology

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Per renderla di nuovo disponibile, qualora ce ne fosse bisogno, il MOST utilizza uno speciale catalizzatore che, dallo stato liquido, rilascia energia sotto forma di calore, che a sua volta viene trasformato in elettricità. "Finora abbiamo generato solo piccole quantità di energia - ha detto Zhihang Wang della Chalmers University - ma gli ultimi test che abbiamo condotto e i nuovi risultati dimostrano che il sistema funziona davvero, ed è molto promettente".

E un altro aspetto positivo è che questo dispositivo non produce emissioni di anidride carbonica, fatto che lo rende amico dell'ambiente e allo stesso tempo efficiente. Energia pulita e a disposizione per molto tempo, il tutto senza provocare danni all'ambiente: niente male come prospettiva, vero? Non ci resta che sperare che questo sistema possa davvero diffondersi per molti utilizzi quotidiani.

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