Ensete, il "finto banano" che cresce in Etiopia potrebbe essere tra i nuovi cibi del futuro

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di Francesca Argentati

20 Febbraio 2022

Ensete, il "finto banano" che cresce in Etiopia potrebbe essere tra i nuovi cibi del futuro
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Le proprietà benefiche della banana sono ormai note: originaria dei paesi tropicali del sud-est asiatico, è una grande fonte di potassio. È una bacca dell’albero di banano che cresce a grappoli e che tutti sappiamo riconoscere facilmente. Quello che però potrebbe non essere così noto, è che c’è un altro frutto, annoverato tra i nuovi super food, che sembra una banana ma non lo è: si tratta dell’ensete, il “finto banano” dell’Etiopia.

via D1SoftballNews

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Myself (Renata3)/Wikimedia commons

Myself (Renata3)/Wikimedia commons

L’ensete appartiene alla famiglia delle banane, ma a differenza delle loro cugine non è commestibile: il frutto infatti non può essere consumato, ma le radici e il fusto vengono utilizzati come composti nella realizzazione di altri alimenti, come il pane e il porridge.

Secondo uno studio, le sue proprietà sarebbero sufficienti a coprire il fabbisogno alimentare di oltre 100 milioni di persone. L’ensete, infatti, è altamente resistente e prodotto in grande quantità.

In Etiopia è una coltura molto diffusa in varie regioni dell’Africa ed è presente nell’alimentazione di almeno venti milioni di africani. La ricerca ha rilevato il suo grande apporto nutrizionale: “Ha delle caratteristiche davvero insolite, per questo è unico” ha affermato James Borrell, uno degli autori dello studio che lavora presso i Royal Botanic Gardens in Inghilterra. A rendere l’ensete un potenziale cibo del futuro è la possibilità di seminarlo e raccoglierlo in qualunque momento, la sua tolleranza alla siccità, la peculiarità di essere sempreverde e di poter crescere anche per anni senza acqua. Necessita di temperature fra i 14 e i 25 gradi, clima che contraddistingue le zone più popolate.

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J Brew - Abyssinian Banana Tree /Wikimedia commons

J Brew - Abyssinian Banana Tree /Wikimedia commons

Per questi motivi, la pianta si è guadagnata il soprannome di “albero contro la fame”: le previsioni sul clima nei prossimi quarant’anni, specialmente in Africa, con conseguenti effetti negativi sui raccolti, potrebbero rendere l’ensete uno dei maggiori cibi del futuro. Una risorsa che sarebbe in grado di sostituire i cereali - come riso, mais e grano -  e a cui ricorrere nei periodi di carenza alimentare.

Un’altra caratterista dell’ensete è quella di essere ricco di amido: raschiando l’interno della pianta si ottiene la polpa fermentata, che dopo una lavorazione di oltre un mese sotto il terreno, si ottiene il kocho, un impasto simile al pane.

Inoltre, all’ombra dell’ensete vengono piantate altre colture come il caffè, che attingono l’acqua dal suo fusto, e con le sue fibre è possibile realizzare anche degli indumenti.

Un super alimento decisamente versatile e dalle innumerevoli qualità di cui sentiremo molto parlare negli anni a venire.

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