Agricoltore non trova nessuno disposto a raccogliere gli agrumi: perde un raccolto da 50 milioni di dollari

di Irene Grazia Paladino

03 Agosto 2021

Agricoltore non trova nessuno disposto a raccogliere gli agrumi: perde un raccolto da 50 milioni di dollari
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Trovare lavoro sta diventando sempre più difficile: i giovani lottano per trovare il proprio spazio nel mondo, e i risultati non sono sempre quelli sperati. C’è chi si deve accontentare e chi, pur di non accontentarsi di ciò che si trova, preferisce aspettare. La pandemia causata dal Covid-19, in moltissimi Paesi, ha notevolmente peggiorato la situazione: molte persone hanno perso il lavoro e si sono ritrovate costrette ad accettare qualsiasi lavoro – e a qualsiasi condizione – pur di andare avanti. Come mai, però, nonostante alcuni imprenditori cerchino personale non riescono a trovare nessuno?

via La Nacion

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Not the actual photo - jackmac34/Pixabay

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La storia che stiamo per raccontarti non è di certo un caso isolato e, nonostante l’urgenza di trovare lavoro, alcune persone preferiscono rifiutarlo: perché? Perché il salario e le condizioni lavorative sono tutt’altro che favorevoli. Ricardo Range è un agricoltore che, a causa della mancanza di lavoratori, ha perso 50 milioni di dollari. Ma di chi è la colpa? Ricardo è un agricoltore di Eldorado, nella provincia di Mtatiisiones, in Argentina. L’uomo ha dovuto fare i conti con l’incubo di ogni imprenditore: ha perso un’enorme somma di denaro – pari a 50 milioni di dollari – perché non è riuscito a trovare nessuno che volesse lavorare nei suoi campi, raccogliendo agrumi. 1,5 milioni di chili di limoni e 200.000 chili di arance sono stati buttati. Secondo Ricardo e altri colleghi la colpa, però, è attribuibile ai sussidi statali che molti disoccupati ricevano: sono troppo competitivi con i salari che vengono offerti ai dipendenti.

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La Nacion/Twitter

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Perché fare un lavoro manuale – e quindi un lavoro considerato “minore”, come quello dei campi – se dallo stato arrivano dei guadagni maggiori? Alle persone non conviene fare un lavoro stagionale perché perde l’incentivo statale e, per ottenerlo nuovamente, deve aspettare altro tempo. Non sappiamo quale fosse il salario proposto da Ricardo, quali fossero le condizioni lavorative proposte ai potenziali dipendenti e non sappiamo quindi perché nessuno si è dimostrato interessato alla posizione. Ricardo, però, ha perso moltissimo denaro e la sua speranza è che, in futuro, non si trovi costretto a fare i conti con una situazione simile. Perché, secondo te, molti giovani rifiutano i posti di lavoro? Fanno bene o dovrebbero lavorare “a qualunque costo”?

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