I ricercatori scoprono che asini e cavalli scavano buche nel deserto, vitali per le altre specie

di Irene Grazia Paladino

13 Giugno 2021

I ricercatori scoprono che asini e cavalli scavano buche nel deserto, vitali per le altre specie
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Non solo gli esseri umani scavano pozzi e buche: i ricercatori hanno scoperto che anche asini e cavalli selvaggi del sud-ovest americano scavano delle buche nel deserto grazie ai loro zoccoli, creando così una rete di fonti d’acqua dolce che si rivela vitale per le creature della zona. Questa ricerca ha un’importanza notevole, in quanto mette in crisi la convinzione che gli equidi selvatici fossero considerati invasori, in quanto presenti in zone in cui qualche centinaio di anni fa non vivevano.

via nationalgeographic

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Il deserto di Sonora e del Mojave, in America, ospitano attualmente 95.000 cavalli selvaggi e asini: questi sono considerati “parassiti invasivi” perché non sono nativi della zona, al contrario di altri erbivori, e calpestano le piante autoctone. Il ricercatore Erick Lundgren, dell'Università di Aarhus in Danimarca, ha dimostrato che la loro presenza nel deserto va tutelata, in quanto con le loro azioni sarebbero vitali per la sopravvivenza di alcune specie, aiutandole a sconfiggere il caldo.

Scavare delle buche per trovare l’acqua è un comportamento molto comune tra i grandi mammiferi: ad esempio, in Africa i pozzi scavati dagli elefanti sono un incredibile dono per le altre specie. Non a caso gli elefanti – insieme ad altre specie come il castoro e il bisonte – sono chiamati “ingegneri dell’ecosistema”, in quanto le loro azioni si ripercuotono su flora e fauna.

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Nel corso di tre estati i ricercatori hanno monitorato i pozzi installando delle trappole fotografiche per osservare la fauna selvatica nel deserto di Sonora, nell'Arizona occidentale, e in un sito nel deserto del Mojave vicino a Baker. Sia gli asini che i cavalli scavavano dei pozzi in queste località; sia gli uni che gli altri sono abili scavatori: grazie ai zoccoli anteriori spalano sabbia e ghiaia all'indietro. Gli scienziati hanno scoperto che 57 specie diverse frequentavano le pozze d'acqua create da asini e cavalli selvaggi: linci rosse, cervi, ghiandaie, uccelli e altri vertebrati bevevano da queste buche.

Il problema principale nei deserti è la scarsità d’acqua e, durante la siccità e nelle caldi estati, questi animali possono aumentarne la disponibilità e aiutare notevolmente l’intero ecosistema. Gli studi condotti dai ricercatori possono aiutare a modificare il pensiero comune secondo cui asini e cavalli selvatici sarebbero degli “invasori”?

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