Il primo rilevatore di terremoti risale a 2000 anni fa: già allora era uno strumento raffinato e preciso

di Irene Grazia Paladino

28 Marzo 2021

Il primo rilevatore di terremoti risale a 2000 anni fa: già allora era uno strumento raffinato e preciso
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La sismologia è quella branca della geofisica che studia i fenomeni sismici: nonostante sia ancora difficile riuscire a prevedere i terremoti, esistono degli strumenti sempre più sofisticati in grado di rilevare e misurare gli shock sismici. I progressi tecnologici hanno fatto in modo che il digitale potesse essere utilizzato per potenziare l’efficacia di strumenti analogici. Il primo sismoscopio risale a 2000 anni fa: venne costruito nel 132 d.C. da un inventore cinese chiamato Zhang Heng. Nonostante fosse il primo, il sismoscopio di Zhang era estremamente funzionante ed è stato in grado di rivelare terremoti da lontano.

via zmscience.com

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Zhang Heng era un inventore, geografo, astronomo, matematico e ingegnere e a lui non si deve solo l’invenzione del sismoscopio, ma anche della prima sfera armillare, cioè un modello della sfera celeste, alimentata ad acqua. Si pensa che a lui si debba anche l’invenzione del contachilometri. Sicuramente, però, il rilevatore di terremoti è l’invenzione per cui oggi viene ricordato. Il suo sismoscopio è stato in grado di determinare la direzione di un terremoto a centinaia di chilometri di distanza.

 

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Mystery History/Youtube

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Non abbiamo la fortuna di conservare resti fisici o illustrazioni del suo dispositivo, però abbiamo dei documenti storici che lo descrivono come un grande strumento in bronzo, simile ad un’urna o ad un vaso. All’esterno era decorato con 8 draghi con delle sfere in bocca. In basso si trovavano 8 rospi di bronzo con le bocche spalancate, pronti a ricevere le sfere dai draghi. Riguardo al suo funzionamento, i testi non sono molto precisi: si pensa che vi fosse appeso un pendolo, che oscillava a causa delle onde d’urto e che attivava così un meccanismo interno: il drago così regalava la sfera al rospo. Ogni drago e ogni rospo era collegato ad un punto cardinale. Il suono della palla che colpisce uno dei rospi avrebbe avvisato gli osservatori del terremoto, fornendo anche un’indicazione sul suo luogo di origine.

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Il suo dispositivo funzionò davvero: nel 138 d.C. il suono della palla di bronzo che cadeva allarmò i funzionari imperiali del palazzo e, in base alla direzione del drago, si stabilì che l’origine del terremoto era a ovest di Luoyang: pochi giorni dopo, qualcuno confermò che lì c’era stato un terremoto. Nel 2005 alcuni scienziati in Cina hanno provato a replicare il sismoscopio di Zhang e hanno provato a metterlo in funzione con dei terremoti simulati: li ha rivelati tutti con risultati identici a quelli raccolti dai moderni strumenti. 

 

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