Un uomo single e gay abbandona tutto per adottare una bimba che aveva vissuto un anno da sola in ospedale

di Irene Grazia Paladino

24 Febbraio 2021

Un uomo single e gay abbandona tutto per adottare una bimba che aveva vissuto un anno da sola in ospedale
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Ci sono persone che hanno una missione: aiutare gli altri. Pablo Fracchia è una di queste persone, ha dedicato tutta la sua vita ad aiutare i meno fortunati, è sempre stato impegnato in diverse cause umanitarie e ha prestato il suo aiuto senza la minima esitazione anche nei luoghi in cui sono avvenute delle catastrofi. Un giorno, però, ha deciso di abbandonare tutto e di combattere per un duplice scopo: quello di diventare padre e quello di aiutare Mia, una bimba in difficoltà che per un anno è stata costretta a vivere da sola in un ospedale.

via infobae

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pablitofracchia/instagram

Pablo ha 37 anni, è laureato in Servizi Sociali, e ha deciso di formare una famiglia con Mia nella sua casa di Avellaneda. Essere un padre è sempre stata una prospettiva lontana per Pablo che, in quanto uomo single e gay, ha sempre dovuto fare i conti con difficoltà burocratiche e con mentalità diverse dalla sua. Ma le difficoltà e la rassegnazione sono passate in secondo piano quando Pablo ha conosciuto Mia e la sua storia. La piccola, da neonata, aveva rischiato la vita a causa di una perforazione intestinale e ha trascorso un anno di vita all’interno di un ospedale in Argentina, senza che una famiglia potesse darle le cure necessarie.

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Ma Pablo non era il solo a voler adottare quella bimba: altre 4 coppie eterosessuali avevano lo stesso desiderio. Dopo aver affrontato un colloquio, con il supporto della madre, Pablo credeva di avere ben poche speranze: come poteva competere con 4 solide coppie? Prima del previsto, e in maniera del tutto inaspettata, arrivò però la chiamata del giudice: Pablo era stato scelto, lui avrebbe rappresentato la nuova famiglia di Mia. Dopo quella chiamata, l'uomo è corso a piangere e il giorno dopo è andato con immensa gioia a conoscere la bimba.

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Quando si sono incontrati, la piccola non riusciva né a parlare né a camminare ma per Pablo è stato amore a prima vista. Oggi Mia cammina, parla, balla, gioca: è una bimba felice e ha, finalmente, una famiglia che la ama e che si prende cura di lei. Il giudice ha detto a Pablo: “abbiamo scelto te perché sentivamo che Mia aveva bisogno di qualcuno che la tenesse stretta per un anno intero” e Pablo, che ha lasciato tutto pur di costruire la sua famiglia, è quello che ha intenzione di fare ancora per tanto tempo.

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