I corvi possono vivere esperienze soggettive e sviluppare una coscienza sensoriale: lo suggerisce uno studio

di Simone Fabriziani

29 Settembre 2020

I corvi possono vivere esperienze soggettive e sviluppare una coscienza sensoriale: lo suggerisce uno studio
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Non soltanto i corvi appartengono ad una famiglia di uccelli particolarmente intelligente, ma ora uno studio scientifico sbalorditivo ha confermato che, con tutta probabilità, i corvidi possiedono anche una forma di coscienza, intesa come capacità innata di avere consapevolezza della realtà che ci circonda, intesa in poche parole come consapevolezza di analizzare il nostro passato, presente e futuro im mediatocome un'esperienza soggettiva. Ne è convinto il fisiologo animale Andreas Nieder dell'Università di Tubinga.

via Science

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Gerifalte DelSabana/Wikimedia

Gerifalte DelSabana/Wikimedia

Questo tipo di coscienza, detta primaria o sensoriale, è stata registrata precedentemente soltanto dai primati, mammiferi che in Natura possiedono in comune una forma cerebrale piuttosto stratificata; ma lo studio condotto su alcuni corvi da Andreas Nieder dell'Università di Tubinga sembra ribaltare questa consapevolezza scientifica legata al mondo dei primati. Nonostante i membri della famiglia dei corvidi avessero una forma di intelligenza e di capacità cognitive già comprovate dalla comunità scientifica, la forma del loro cervello è decisamente più "liscia" rispetto a quella stratificata dei mammiferi come i primati.

Eppure, l'esperimento di Nieder ha dato risultati inaspettati: due corvi sono stati attaccati a degli elettrodi che misuravano l'attività neuronale di questi uccelli, e sono stati sottoposti a circa 20.000 stimoli visivi, alcuni incontrovertibili, altri più deboli e fiochi; una volta addestrati a rispondere a questi stimoli visivi, gli scienziati hanno registrato il fatto che l'attività neuronale rilevata dagli elettrodi fosse presente quando c'era uno stimolo visivo, assente quando non c'era.

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Pxhere

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In poche parole, l'attività cerebrale era in moto nell'intervallo tra lo stimolo visivo e la risposta "positiva"; un'attività neuronale che non si verificava in assenza di stimoli di luce di alcun tipo; si era riusciti a prevedere la risposta dei corvi in base all'attività cerebrale. Nieder ha affermato: " Le cellule nervose che rappresentano l'input visivo senza componenti soggettive dovrebbero rispondere allo stesso modo a uno stimolo visivo di intensità costante [...] I nostri risultati, tuttavia, mostrano in modo conclusivo che le cellule nervose a livelli di elaborazione più elevati del cervello del corvo sono influenzati dall'esperienza soggettiva, o più precisamente producono esperienze soggettive."

Un risultato che conferma quanto la coscienza primaria possa essere molto più comune tra uccelli e mammiferi di quanto ci siamo resi conto in precedenza, e a quanto pare, le esperienze soggettive non sono esclusive del cervello stratificato dei primati.

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