La città di Wuhan ha finalmente messo al bando il commercio di animali selvatici nei "mercati umidi"

di Simone Fabriziani

21 Maggio 2020

La città di Wuhan ha finalmente messo al bando il commercio di animali selvatici nei "mercati umidi"
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La città di Wuhan, metropoli cinese di ben 11 milioni di abitanti e centro nevralgico dell'estesa provincia dell'Hubei, è stata il primo grande focolaio del contagio da nuovo Coronavirus che si è progressivamente trasformato in pandemia globale. Il giorno mercoledì 20 maggio 2020, le autorità amministrative locali della città, hanno ufficialmente bandito la vendita e al commercio di animali selvatici nei cosiddetti "mercati umidi".

via Daily Mail

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Dan Bennett/Wikimedia

Dan Bennett/Wikimedia

Sì, perché sembra proprio che il contagio da animale a uomo da Covid-19 sia avvenuto, con estrema probabilità, all'interno del contesto del commercio di animali selvatici nei wet market della città di Wuhan; pangolini, pipistrelli, rettili e quant'altro, potrebbe essere iniziato da loro il "salto di specie" che ha poi generato la pandemia. Adesso però, le autorità locali hanno bandito ufficialmente il commercio di animali selvatici, ma con alcune eccezioni per questi ultimi.

Gli animali selvatici verranno comunque utilizzati a Wuhan per "la ricerca scientifica, per il controllo della popolazione degli animali stessi, per il monitoraggio di eventuali nuove pandemie e per altre circostanze speciali."

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Dear Edward/Wikimedia

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Come parte del divieto, la città ha introdotto severi controlli sull'allevamento di tutti gli animali selvatici, vietando a qualsiasi allevamento selvatico di ricevere nutrizione; inoltre, Wuhan aderirà anche a un programma più ampio in tutto il paese per offrire ammortizzatori economici agli agricoltori che allevavano fino ad oggi gli animali selvatici.

Nonostante le origini della pandemia siano ancora oggetto di indagine, una delle fonti sospette è l'Huanan Seafood Wholesale Market nella città che includeva una sezione di animali vivi il quale, secondo quanto riferito, vendeva più di 30 specie di animali tra cui cuccioli di lupi vivi, cicale dorate, scorpioni e zibetti. Le autorità cinesi avevano già chiuso questo mercato umido già dal mese di gennaio 2020, in via precauzionale.

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