Coronavirus: sentirsi improduttivi durante questo periodo di isolamento è una reazione assolutamente normale

di Marta Mastrogiovanni

10 Aprile 2020

Coronavirus: sentirsi improduttivi durante questo periodo di isolamento è una reazione assolutamente normale
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Molte persone hanno iniziato il loro percorso "di isolamento" dovuto al Coronavirus con le migliori intenzioni: c'è chi si è messo a cucinare o a fare il pane, chi a leggere e chi a dipingere. Insomma, lo scoppio dell'epidemia di Covid-19 ci ha in un certo senso permesso di riscoprire la semplicità di alcune attività che non avevamo minimamente il tempo di svolgere prima della pandemia. Tutto ciò è paradossale se consideriamo che il virus uccide e contagia migliaia di persone: tante famiglie sono state distrutte da questa terribile malattia e tante altre continuano a vivere nell'ansia, impaurite dal futuro. Non eravamo pronti ad un evento del genere e sebbene sia lodevole che molte persone abbiano riscoperto "la gioia di vivere" e si sentano "più creative" del solito, è anche normale sentirsi a terra e senza alcuna voglia di fare qualcosa di produttivo. 

via CNBC

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Nessuno si aspettava che avremmo fronteggiato l'epidemia del secolo sfornando torte e pane a volontà, nel privato delle nostre cucine. Forse qualcuno ha trovato il tempo di risistemare casa o la forza di volontà di cambiare le lampadine rotte ― insomma, è ammirevole che in tanti stiano affrontando questo isolamento forzato con spirito creativo, ma è altrettanto normale sentirsi abbattuti. Se all'inizio dell'isolamento ci sentivamo invasi da un'ondata di buona volontà, che ci ha portato a dare il meglio di noi per diversi giorni, dopo settimane di clausura, questi esempi di creatività iniziano ad essere più opprimenti che liberatori.

Non c'è niente di male nel rallentare i ritmi e sentirsi abbandonati un po' alla tristezza del momento: è una reazione più che adeguata perché è esattamente ciò che stiamo vivendo e non eravamo molto preparati a farlo. 

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Se in un periodo del genere ci sentiamo improduttivi non ce ne dobbiamo fare una colpa. Alcuni si considerano addirittura "un fallimento" soltanto perché non riescono a stare al passo di tutti coloro che ogni minuto pubblicano la foto delle loro torte di mele appena sfornate su Instagram. 

Non importa se il contenuto delle tue giornate non è abbastanza "cool" per i social network: se ti senti impotente di fronte a questa tragica situazione, è perché è effettivamente difficile da gestire. È normale, dunque, sentirsi sopraffatti da un senso di tristezza; se questa tristezza dovesse oscurare completamente le vostre giornate, potete contattare un professionista per avere supporto psicologico ― in questi tempi di quarantena, sono in molti ad offrire consulenze tramite Skype.

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