Covid-19: secondo uno studio, chi ha il gruppo sanguigno A potrebbe avere più probabilità di contrarre il virus

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di Lorenzo Mattia Nespoli

19 Marzo 2020

Covid-19: secondo uno studio, chi ha il gruppo sanguigno A potrebbe avere più probabilità di contrarre il virus

La pandemia da Coronavirus è un evento di proporzioni enormi, una circostanza mai sperimentata prima d'ora, in tempi moderni, dalla sanità di tutto il mondo, e che sta avendo inevitabili e pesanti ripercussioni in termini di gestione dell'emergenza e delle migliaia di persone che, ogni giorno, continuano ad ammalarsi.

Da quando è scoppiata in Cina, l'epidemia di Sars-CoV-2 è stata oggetto di incessanti studi da parte delle autorità scientifiche di tutto il mondo. Identificazione del virus, origini e modalità di diffusione, variabili anagrafiche, climatiche, di salute: molti sono gli interrogativi che i ricercatori stanno approfondendo. Uno, in particolare, sembra aver avuto una risposta, al termine di uno studio ancora da revisionare, ma non per questo meno interessante.

via medrxiv

Pixabay

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Il Coronavirus sembrerebbe più probabile nelle persone con gruppo sanguigno di tipo A. Questo, in sintesi, è il risultato al quale è giunto un gruppo di scienziati cinesi che ha preso ad esame la città di Wuhan, il fulcro dell'epidemia, luogo da cui tutto ha avuto inizio.

Esisterebbe dunque una correlazione tra il gruppo sanguigno e la possibilità di contrarre il Covid-19. Sebbene lo studio debba essere ancora sottoposto a un contro-esame di altri accademici, nonché alla revisione tra pari, gli scienziati che hanno esaminato i dati dei contagiati cinesi e le loro caratteristiche sanguigne sono giunti proprio a questa conclusione.

Cifre alla mano, su un - ristretto - gruppo di 2173 pazienti appartenenti alla provincia di Hubei, il dato ricavato racconterebbe di una sensibilità decisamente maggiore al Coronavirus da parte di chi possiede il gruppo A (37,75%), rispetto a chi invece ha il B (26,42%), l'AB (10,03%) o il gruppo 0 (25,80%).

Pxfuel

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Nell'articolo a corredo della ricerca, pubblicato su medrxiv, gli esperti hanno inoltre sostenuto che, se la correlazione fosse accertata, "le persone con gruppo sanguigno A potrebbero aver bisogno di una maggiore protezione che riduca le possibilità di infezione, nonché di cure più aggressive".

Va da sé che ciò potrebbe essere molto utile sia ai pazienti che, soprattutto, al personale medico, per avere una mappatura completa e precisa delle persone più o meno a rischio.

È chiaro che, trattandosi di uno studio in fase iniziale e ancora da confermare, questi dati non vanno presi come motivo di preoccupazione, soprattutto da parte di chi possiede il gruppo sanguigno in questione. Come hanno fatto sapere più fonti mediche, le misure di contenimento e prevenzione del Coronavirus passano sempre - prima di tutto - dal mantenimento delle distanze sociali e dalla corretta protezione e igiene che ognuno di noi deve mettere in pratica.