Addio al ghiacciaio della Marmolada: tra 25 anni scomparirà per sempre

di Simone Fabriziani

09 Agosto 2019

Addio al ghiacciaio della Marmolada: tra 25 anni scomparirà per sempre
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Gli effetti e le conseguenze dell'inquinamento ambientale e del cambiamento climatico sono tutt'oggi devastanti. A pagarne le conseguenze non sono soltanto la flora e la fauna del nostro pianeta, ma anche l'habitat naturale dell'essere umano, che ora si avvia a dirigersi verso un futuro prossimo sempre più inospitale ed insidioso. Tra le "vittime" del climate change va purtroppo annoverato anche il ghiacciaio della Marmolada, il più grande delle Dolomiti italiane.

via CNR

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A 3000 metri di altezza tra le regioni del Veneto e del Trentino, la Marmolada rischia di perdere per sempre il suo ghiacciaio perenne; a dare l'allarme è il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) che avverte che i ghiacci perenni del picco più celebre della catena montuosa del Nord Italia al confine con la Svizzera potrebbero non esistere più nel giro di 25 anni.

Secondo lo studio condotto dal CNR e durato ben 3 anni di spedizioni e sorvoli radar con l'elicottero, entro il 2050 molti dei ghiacciai delle Alpi orientali e centrali che si trovano ad una altezza al di sotto dei 3500 metri si scioglieranno per sempre.

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Renato Colucci, glaciologo del CNR di Trieste ha affermato: "I ghiacciai alpini di Italia, Francia, Austria e Svizzera si stanno ritirando a una velocità senza precedenti, non era mai successo in migliaia di anni. Nell’ultimo secolo, è scomparsa la metà della copertura. Il 70 per cento di questa metà è sparita negli ultimi 30 anni. La temperatura media dell’ultimo decennio non è compatibile con l'esistenza dei ghiacciai sotto i 3.500 metri [...]  La responsabilità è ancora da imputare all'azione antropica che non fa che sconvolgere e modificare gli equilibri di Madre Natura."

Una delle prime conseguenze sarà che le Alpi, con il passare degli anni e con il progredire degli effetti velenosi del cambiamento climatico in corso, diventeranno sempre più simili agli Appennini, con seguente sconvolgimento anche dei flussi turistici del futuro. Un gran bel guaio che, coinvolge veramente tutti, e non soltanto l'Italia.

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