Il tuo gatto è nevrotico? Secondo la scienza rispecchia semplicemente la tua personalità

di Giuseppe Varriale

05 Marzo 2019

Il tuo gatto è nevrotico? Secondo la scienza rispecchia semplicemente la tua personalità
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Abbiamo appena terminato la nostra giornata di lavoro, posiamo la macchina in garage e saliamo al nostro appartamento. Giriamo la chiave nella serratura e, un attimo prima di farle fare l’ultimo scatto, pensiamo: “Come starà il mio gatto? In che stato avrà lasciato il mio appartamento? Sarà di buon umore o al contrario nevrotico e scontroso?”. La risposta è, in verità, molto più semplice di quel che pensate: il carattere di un gatto è infatti piuttosto simile a quello del padrone.

via The Telegraph

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Lauren Finka, dottoressa in Filosofia e studiosa di etologia della Nottingham Trent University, ha dichiarato al giornale britannico The Telegraph, che molti proprietari di animali considerano i loro amici a quattro zampe come membri effettivi della famiglia e che questo condiziona la loro personalità. Finka e il suo entourage hanno intervistato 3000 possessori di gatti, analizzando le loro personalità attraverso una scala grazie alla quale è possibile riconoscere cinque caratteristiche principali della personalità: amicalità, coscienziosità, estroversione, stabilità emotiva e apertura mentale. Dall’esperimento è emerso che gli uomini creano legami così stretti con i propri animali che questi ultimi tendono ad assomigliare ai loro padroni.

In particolare, si è visto che persone con una grande apertura mentale sono spesso possessori di gatti che amano vagare liberi e scorrazzare in grandi spazi aperti, mentre gli individui dotati di grande amicalità hanno gatti più dolci e socievoli. E chi ha una scarsa stabilità emotiva? Beh, non potrà che avere gatti con problemi comportamentali.

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Ovviamente, come sottolineato anche da Finka, la correlazione tra le personalità di padroni e gatti non chiarisce quale sia il vero legame causale, ma permette di comprendere un altro aspetto importante: la nostra personalità, infatti, non influenza semplicemente il carattere del nostro felino, ma anche – se non soprattutto – il modo in cui ce ne prendiamo cura: è chiaro che una persona più stabile accudirà con più amore il proprio animale domestico; di contro, chi ha problemi emotivi, sarà molto meno presente e amorevole e il gatto ne soffrirà. L’esperimento di Finka ha infatti rilevato che i gatti che appartengono a persone poco amorevoli tendono ad essere aggressivi e a ingrassare molto più facilmente dei gatti che vengono coccolati e amati.

Anche Danielle Gunn-Moore, professoressa alla University of Edinburgh, ha dichiarato che i gatti sono animali fortemente sensibili e che sono così profondamente legati ai padroni da assumerne i comportamenti.

Quindi, pensiamoci un attimo: come ci comportiamo noi di solito? Siamo sereni, gentili, riusciamo a non perdere mai la calma? Sì? Bene, giriamo la chiave nella serratura e aspettiamoci una bella accoglienza.

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