Diabete: i ricercatori hanno trasformato le cellule staminali umane nelle cellule che producono insulina

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di Claudia Melucci

06 Febbraio 2019

Diabete: i ricercatori hanno trasformato le cellule staminali umane nelle cellule che producono insulina
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I diabetici possono svolgere oggi una vita che si avvicina molto a quella "normale", ma la terapia a cui devono affidarsi è ancora molto invasiva: iniezioni e prelievi di sangue dal dito per la misurazione della glicemia sono solo alcuni degli appuntamenti quotidiani per un diabetico.

Le terapie sono certamente migliorate nel corso dei secoli, specialmente negli ultimi decenni, ma da tempo i medici tengono d'occhio una meta che potrebbe davvero migliorare la vita dei diabetici: si tratta della possibilità di far tornare i loro pancreas a produrre insulina. Ebbene, un team di ricercatori ha fatto un grande passo in avanti proprio in questa direzione. 

via Nature Cell Biology

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Xiaojun Wang et al./Wikimedia

Xiaojun Wang et al./Wikimedia

Il diabete di tipo 1 è scatenato dalla perdita della capacità da parte del pancreas di produrre insulina, a causa di un attacco autoimmune dell'organismo, che distrugge le cellule che la producono. Per sopravvivere, i diabetici hanno bisogno così di introdurre l'insulina manualmente dall'esterno, in quantità estremamente precise. 

Nel tempo, i sistemi che rendono possibile "mimare" il funzionamento di un pancreas sano sono migliorati, ma non sono perfetti. C'è un modo decisamente diverso che permetterebbe una gestione pressoché perfetta del diabete di tipo 1: l'introduzione di nuove cellule beta nel pancreas, ovvero di quelle cellule che producono l'insulina.

I ricercatori stanno studiando un modo far maturare spontaneamente le cellule staminali in cellule pancreatiche funzionanti.

I ricercatori dell'Università californiana di San Francisco sono riusciti a creare in laboratorio cellule beta funzionanti, a partire dalle cellule staminali. Non solo, ma quando i ricercatori hanno trapiantato le cellule in topi sani, hanno osservato che le stesse cellule iniziavano a produrre insulina in risposta al carico di zuccheri introdotto, dopo soli pochi giorni. 

Per un diabetico, questo significherebbe fare a meno di siringhe, penne e microinfusori che consentono la somministrazione dell'insulina e delle strategie per individuarne la dose corretta da introdurre nel corpo.

I ricercatori ci tengono a sottolineare il fatto che non è stata ancora trovata una cura per il diabete, nonostante la sensazionale scoperta: rimane da scoprire se lo stesso procedimento è efficace sugli esseri umani e gli effetti collaterali della terapia che i pazienti dovrebbero assumere per impedire che il loro sistema immunitario torni a distruggere le nuove cellule – si tratterebbe di assumere degli immunosoppressori.

Il diabete è una di quelle patologie che hanno trovato larga diffusione negli ultimi decenni, per cause ancora tutte da scoprire: la parole fine a questa patologia, comunque, potrebbe non essere più così lontana. 

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