3 pazienti paraplegici tornano a camminare grazie alla stimolazione elettrica del midollo spinale

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di Claudia Melucci

02 Novembre 2018

3 pazienti paraplegici tornano a camminare grazie alla stimolazione elettrica del midollo spinale
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Il sogno della neuroscienza di tornare a far camminare le persone paralizzate si concretizza sempre di più: lo studio condotto dal Politecnico federale EPFL e dall'Ospedale Universitario di Losanna, pubblicato sulla rivista Nature, illustra una nuova tecnica di stimolazione elettrica del midollo spinale che ha portato a far camminare in modo indipendente tre volontari paraplegici, anche dopo lo spegnimento dello stimolatore: è la prima volta che si ottiene un simile risultato in così poco tempo dedicato alla riabilitazione. 

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Hillary Sanctuary/EPFL

Hillary Sanctuary/EPFL

"Tutti i pazienti hanno camminato con un supporto per il peso corporeo entro una settimana", ha detto una delle autrici dello studio, Jocelyne Bloch. Già da tempo era noto che il movimento degli arti si poteva ridurre ad un impulso elettrico trasmesso dal cervello attraverso il midollo spinale e che la paralisi si poteva ipoteticamente eliminare trovando il modo di inoltrare il "messaggio" elettrico oltre la porzione danneggiata. Molti studi precedenti avevano individuato come fare per bypassare la lesione, ma rimaneva il problema di decifrare l'impulso nella maniera più precisa possibile. 

La dottoressa Bloch e gli altri ricercatori hanno mappato le parti del midollo spinale responsabili di ogni movimento che ci permette di camminare, e hanno decifrato le sequenze di impulsi elettrici che trasmettono il segnale di movimento. Grazie alla tecnica di stimolazione elettrica del midollo spinale sono riusciti a veicolare gli impulsi in modo molto preciso, attraverso un impianto senza fili.

Ciò che distingue quest'ultimo studio dagli altri, che hanno comunque ottenuto il risultato di riportare il movimento in arti precedentemente paralizzati, è il fatto che le capacità sviluppate rimangono attive anche dopo lo spegnimento dello stimolatore. Fondamentale è la riabilitazione fisica che affianca la tecnologia fin dai primi istanti dopo l'impianto: "Il fatto che il controllo degli arti venga mantenuto anche dopo lo spegnimento del dispositivo ci porta a pensare che la stimolazione combinata con la terapia fisica aiuti il sistema nervoso a guarire la lesione", ha affermato Chet Moritz, esperto di riabilitazione all'Università di Washington.

Un tassello molto importanze che rende sempre più concreta la possibilità di tornare a muoversi dopo una lesione del midollo spinale. 

Sources:

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