Una nuova scoperta verso la cura per la perdita dell'udito: milioni di persone tornano a sperare

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di Claudia Melucci

26 Maggio 2018

Una nuova scoperta verso la cura per la perdita dell'udito: milioni di persone tornano a sperare
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I problemi di udito interessano per la maggior parte persone anziane, ma possono presentarsi anche a chi lavora con macchinari o in ambienti rumorosi. Ad oggi non esiste una vera e propria cura, se non degli apparecchi che migliorano l'udito: i ricercatori della Carolina del Sud e della Scuola di Harvard hanno però portato a termine una scoperta che apre le porte ad una possibile soluzione definitiva al problema della perdita di udito. 

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Si tratta di una nuova tecnica con cui vengono riparate le cellule dell'orecchio interno, attraverso il rilascio di un farmaco.

Si tratta di una nuova tecnica con cui vengono riparate le cellule dell'orecchio interno, attraverso il rilascio di un farmaco.

medicalgraphics.de

Le difficoltà relative alla cura della perdita di udito riguardano la presenza di un flusso costante di liquido, esattamente nella parte interna dell'orecchio, che trascinerebbe con sé qualsiasi farmaco. I ricercatori dei prestigiosi atenei, sembrano però aver superato questo ostacolo, intervenendo sulla composizione del farmaco stesso: "Quello che è nuovo è il modo in cui il farmaco viene distribuito nell'orecchio interno, in modo da restare e fare quello che dovrebbe fare", ha detto Charles McKenna, autore dello studio e professore di chimica alla USC.

L'importanza della scoperta risiede anche nel fatto che lo stesso meccanismo di rilascio si rivela applicabile anche alla somministrazione di altri farmaci nell'orecchio.

La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica di Chimica Bioconiugata, è stata condotta su tessuti animale in piastre di Petri: dunque mai su creature viventi, anche se si prospetta come il prossimo passo.

Il farmaco sintetizzato dai ricercatori consta di due elementi, il 7,8-dihydroxyflavone e bifosfonato: la combinazione tra i due ha condotto alla scoperta 'rivoluzionaria', come l'hanno definita gli addetti ai lavori. I neuroni, infatti, hanno risposto positivamente alla molecola rigenerando le sinapsi nel tessuto dell'orecchio, con la conseguente riparazione delle cellule ciliate e dei neuroni.

"Non stiamo dicendo di aver trovato la cura alla perdita di udito", ci tengono a sottolineare i ricercatori: la scoperta relativa al meccanismo di rilascio del farmaco, infatti, è da considerarsi un passo in avanti verso la cura definitiva.

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