L'1% della popolazione sta diventando sempre più ricco, e in 10 anni la situazione potrebbe precipitare

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di Claudia Melucci

11 Maggio 2018

L'1% della popolazione sta diventando sempre più ricco, e in 10 anni la situazione potrebbe precipitare
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Credere che il divario tra ricchi e poveri sia caratteristico delle epoche passate, quando i nobili passeggiavano in giardini e castelli, mentre il popolo pativa la fame e le pestilenze, è un errore: il fatto è che oggi la vista di ognuno di noi è offuscata da mille elementi che ci fanno credere di non essere così poveri e di non essere messi poi così male. Ma sono i dati, i numeri e le statistiche ad offrirci una visuale oggettiva della condizione che viviamo oggi e del futuro che si prospetta stando alla situazione presente. 

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L'1% della popolazione diventa sempre più ricco: se le cose non cambieranno, nel 2030 la situazione potrebbe portare a drastici capovolgimenti.

L'1% della popolazione diventa sempre più ricco: se le cose non cambieranno, nel 2030 la situazione potrebbe portare a drastici capovolgimenti.

RyanMBevan/Flickr

Oggi come mai in altre epoche la popolazione ricca si trova distante da quella non ricca. Un report della Camera dei Comuni britannica ha stimato che entro il 2030 questo 1% avrà in mano i due terzi della ricchezza mondiale, se le cose non accenneranno a cambiare. 

Già oggi le ricchezze ammontano al 50%, ma in poco più di dieci anni si potrebbe toccare un nuovo record, il 64%: la crisi mondiale iniziata nel 2008 ha impoverito gran parte della popolazione mondiale, escludendo quell'1% che invece ne ha tratto enormi benefici in termini economici. Il tasso di crescita con cui la porzione ricca sta accrescendo le sue ricchezze è del 6% ogni anno, molto di più del 3% che interessa invece il restante 99%. 

Il report redatto dalla Camera dei Comuni è stato assegnato dal parlamentare britannico Liam Byrne, il quale fa un previsione in base alla condizione attuale e alle statistiche: "Se non prendiamo misure per ridefinire le regole che governano il funzionamento delle nostre economie, ci autocondanneremo ad un futuro che rimarrà sempre improntato alla disuguaglianza. È eticamente sbagliato, oltre che economicamente disastroso, rischiare una nuova instabilità mondiale fatta di corruzione e povertà". 

In un mondo dominato dalla disuguaglianza, dalle contraddizioni e dall'incoerenza, il futuro sembra sempre più entrare in possesso di pochi: un sistema organizzativo che mai nella storia ha funzionato. 

 

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