Entro 40 anni dovremo dire addio al cioccolato: ecco la prima vittima dei cambiamenti climatici

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di Claudia Melucci

04 Gennaio 2018

Entro 40 anni dovremo dire addio al cioccolato: ecco la prima vittima dei cambiamenti climatici
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Il benessere popolare ha una formula semplicissima: panem et circences. Fin dall'antica Roma chi governava aveva compreso che fino a quando il popolo avrebbe avuto da mangiare a da divertirsi tutto poteva procedere senza troppi scompigli.

Forse è giunto il momento in cui il panem non è più così sicuro e forse prenderemo più seriamente il fatto dei cambiamenti climatici. Probabilmente era necessaria la notizia per cui tra 40 anni non avremo più il piacere di mangiare cioccolato a farci preoccupare della salute del nostro pianeta. 

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Al di là del fatto che i cambiamenti climatici dovrebbero essere presi sul serio a prescindere dalla sopravvivenza del cioccolato, si tratta comunque di una notizia che merita una riflessione.

Al di là del fatto che i cambiamenti climatici dovrebbero essere presi sul serio a prescindere dalla sopravvivenza del cioccolato, si tratta comunque di una notizia che merita una riflessione.

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Alla particolarità del fatto si aggiunge il dettaglio che a lanciare l'allarme è una multinazionale, una di quelle che molti mettono nel calderone delleaziende che fino a poco tempo fa hanno badato poco al benessere delle persone e dell'ambiente. Dunque, il fatto che ora ci tenga a mettere in guardia i consumatori, i governi e la comunità scientifica ci dovrebbe far pensare. 

La Mars, nota per l'omonima barretta al caramello, in collaborazione con l'Università della California, sostiene che nel 2050 non avremmo più cacao disponibile per la preparazione dei numerosissimi prodotti che lo contengono, primo tra tutti il cioccolato.

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Le piante di cacao riescono a sopravvivere in una fascia strettissima di territorio, l'equatore, in cui temperatura, umidità e piogge rimangono costanti tutto l'anno.

Le piante di cacao riescono a sopravvivere in una fascia strettissima di territorio, l'equatore, in cui temperatura, umidità e piogge rimangono costanti tutto l'anno.

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I cambiamenti climatici interessano tutto il mondo, compresa la striscia di territorio che si estende per 20° a nord e a sud dell'equatore, quella in cui vivono le piante di cacao: più della metà del cacao oggi lavorato proviene da soli due paesi, la Costa d'Avorio e il Ghana. 

Ma presto questi posti non saranno più adatti alla coltivazione del cacao a causa dei cambiamenti climatici, che renderanno più arida tutta la zona d'interesse. 

Oltre a lanciare un monito al mondo intero per reagire attivamente e nell'immediato ai cambiamenti climatici, la Mars ha iniziato a collaborare con la comunità scientifica per trovare una soluzione.

Oltre a lanciare un monito al mondo intero per reagire attivamente e nell'immediato ai cambiamenti climatici, la Mars ha iniziato a collaborare con la comunità scientifica per trovare una soluzione.

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Forse la paura di veder crollare un impero tra meno di 50 anni, forse la necessità di sviluppare nuove tecnologie per far fronte ad un futuro più che certo ormai, quello di un mondo più arido e caldo, la Mars ha iniziato a sostenere quella che al momento sembra essere la soluzione più concreta.

I ricercatori stanno tentando di 'migliorare' il DNA delle piante con una tecnica moderna chiamata CRISPR: questo intervento consente di correggere il genoma e inserire delle modifiche con una precisione che non ha precedenti nella storia della genetica. Ne verrebbero fuori delle piante di cacao che potrebbero sopravvivere nelle condizioni climatiche che si prospettano per i prossimi anni. 

Qualcuno sta inorridendo perché fino ad oggi si è sempre battuto contro gli organismi geneticamente modificati? Ebbene, quella che inizialmente pareva essere solo una spietata idea per vendere di più, oggi riveste il ruolo di 'soluzione' che salverà il pianeta.

Le piante di cacao probabilmente non saranno le uniche ad essere sottoposte ad un simile intervento, perché, ormai, di tempo sufficiente per cambiare le cose ce n'è ben poco.

Molto cambierà del nostro pianeta e delle nostre convinzioni, e non ci resterà altro da fare che accettare simili modifiche se chi può, e noi nel nostro piccolo, non facciamo qualcosa, subito. 

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