Non provi più interesse per il tuo lavoro? Potresti solo essere in una fase di burnout

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di Claudia Melucci

09 Settembre 2017

Non provi più interesse per il tuo lavoro? Potresti solo essere in una fase di burnout
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Spesso si vive un periodo al lavoro decisamente negativo: non è solo perdere l'interesse per quello che si fa, il che potrebbe voler dire semplicemente che è ora di cercare qualcos'altro, ma è molto più simile ad un'immagine esplosiva. Quando si vive il burnout si esplode, da un momento all'altro, si comprende di essersi spinti troppo oltre il limite di sopportazione, e mentre la testa esplode le lacrime salgono agli occhi: se non si interviene a dovere i burnout possono essere continui, senza mai una vera ripresa della salute psicofisica, compromettendo definitivamente il lavoratore e la sua persona.

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Si parlò per la prima volta di "burnout" negli anni '70, ma soltanto per quanto riguardava una categoria in particolare di lavoratori.

Si parlò per la prima volta di "burnout" negli anni '70, ma soltanto per quanto riguardava una categoria in particolare di lavoratori.

Dennis Skley/Flickr

Era riferita a quegli impieghi in cui i lavoratori si interfacciavano con altre persone in modo continuo; i medici, gli infermieri, il centralino della polizia, tutte professioni in cui entra in ballo "l'aiuto".

Ma oggi ad essere colpiti dal burnout sono un po' tutti i lavoratori di qualsiasi specie, perché tutti sono accomunati dalle stesse basi che conducono lentamente (anche in termini di anni) al burnout: si lavora troppo, si trascorrono troppe ore in ufficio, non si ricevono soddisfazioni, non c'è mai un orario preciso in cui si finisce di lavorare e l'azienda cambia forma ed organico frequentemente. Sono questi alcuni fattori che più spesso hanno come risultato l'esaurimento professionale. 

Cosa sente una persona che è sull'orlo del burnout?
Aprire gli occhi la mattina è un trauma al solo pensiero di iniziarsi a preparare per andare al lavoro. La sensazione di fallimento è costante, si perde fiducia non solo sulle mansioni lavorative ma anche su quelle domestiche, si mette in dubbio tutto ciò che fino a poco tempo prima neanche ci si rendeva conto di saper fare. Da qualsiasi attività che si inizia non si vedono risultati, e se ci sono, sono sempre sbagliati. Rabbia repressa, negativismo sulla possibilità di trovare una soluzione alla propria condizione, malessere generale, crisi di pianto, stanchezza, odio per il proprio lavoro. 

Chi ha vissuto o sta vivendo un burnout deve sapere che non è il solo: è un quesito europeo a svelare che sono più di 55 milioni i lavoratori che si dichiarano a rischio esaurimento per i ritmi troppo pressanti del proprio impiego. Il risultato sono gravissime perdite economiche: molte persone continuano ad andare lo stesso a lavorare abbassando la propria produttività a zero. 

Alle volte i fattori che conducono all'esaurimento sono molto più infimi: una tensione con un collega che si protrae per anni alla fine crea un disagio insostenibile che pregiudica tutta la giornata del lavoratore, il mobbing da parte dei propri superiori, un senso di inadeguatezza o di insicurezza nei confronti del futuro dell'azienda. 

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Prevenire il burnout e cercare i prevenirlo si può, ecco come:

Prevenire il burnout e cercare i prevenirlo si può, ecco come:

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  1. Ascoltare i segnali del corpo: il nostro organismo invia dei segnali prima ancora che il nostro cervello si renda conto di essere stressato. Se notate cambiamenti nelle vostre abitudini (mangiate troppo o troppo poco), la qualità del sonno è diminuita ed è variata la quantità di ore che dedicate al riposo, è ora di correre ai ripari. 

  2. Oziate. Per superare un periodo di burnout bisogna dedicarsi a delle attività non-produttive, ovvero che non hanno nessun risultato pratico su cui poter esprimere un giudizio. Qualche esempio? Una lunga passeggiata, oppure sedersi in un luogo all'aperto ed osservare i passanti. In queste situazioni senza alcun obiettivo il cervello è in grado di rilassarsi e eliminare ciò che lo affolla. 

  3. Sane abitudini. È bene introdurre qualche buona abitudine (eliminarne qualcuna cattiva è più difficile, fatelo in un momento di più calma), ma non inseritene troppe tutte insieme: il senso di scoraggiamento e fallimento sarebbe solo alimentato. Datevi degli obiettivi raggiungibili ed iniziate a seguire le abitudini più adatte a voi. 

  4. Fidatevi di chi vi circonda. Durante il burnout vengono meno anche gli appuntamenti con gli amici. Se anche è l'ultima cosa che vorreste fare, incontrateli, abbandonarsi alla loro presenza e ai loro discorsi vi aiuterà a dimenticarvi di voi e dei vostri problemi. 

  5. Non soffocate le emozioni. Un modo per affrontare in futuro nuovi burnout, e in generale periodi di stress intenso, è accettare le proprio emozioni. Quelle negative non lo sono di per sé, ma lo diventano quando si cerca di azzittirle soffocandole. Non abbiate paura di esprimere i vostri sentimenti, di comunicare scontento: è un modo per evitare che le emozioni negative si accumulino fino al burnout. 

Se amate il vostro lavoro e percepite che sia qualcos'altro ad avervi portato all'esaurimento professionale, fermatevi: vi siete solo bruciati, consumati ed è ora di ricostruirvi per tornare a fare quello che fino a poco prima vi dava gioia e soddisfazione. 

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