Discutere senza litigare è possibile: ecco le domande per capire dove state sbagliando

di Giulia Bertoni

06 Aprile 2017

Discutere senza litigare è possibile: ecco le domande per capire dove state sbagliando
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Lavoro, famiglia, amici, vicini di casa... Saper comunicare col prossimo non è solo una capacità auspicabile, ma qualcosa che bisogna imparare a fare meglio se non si vuole finire affetti da (inutile) nervosismo cronico. A meno che non si decida di fare una vita da eremita, i contatti con le altre persone sono inevitabili e cercare di metterli in pratica senza arrivare a discussioni violente e/o costanti scatti d'ira richiede tanta pazienza, inclusa quella che permette di tornare sempre con l'attenzione a noi stessi, alla consapevolezza che il nostro modo di porci e di reagire alle situazioni della vita può farci ottenere risultati insperati e farci essere persone più sane sotto diversi punti di vista.

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Discutere senza litigare.

Discutere senza litigare.

pexels.com

Il primo e più grande ostacolo all'accettazione dell'altro è riuscire ad accettare ciò che questo altro pensa, soprattutto se il suo punto di vista è molto diverso dal nostro. Se si partisse dal presupposto che discutere di qualcosa può semplicemente essere un modo per riflettere, e non per forza una competizione su chi riesce a convincere l'altro a cambiare idea, già si farebbe molta strada. Quando ci si dà la possibilità di ascoltare, infatti, la relazione si arricchisce a prescindere dalle decisioni che si prendono poiché si apre la strada della riflessione. Lasciarsi sopraffare dalla rabbia, al contrario, chiude le porte a qualsiasi spiraglio di meditazione e contribuisce a rendere le discussioni motivo di instabilità emotiva, non solo nel rapporto fra due persone, ma anche nel singolo individuo.
Se siete stanchi di ritrovarvi a perdere il controllo senza che nemmeno ve ne accorgiate, provate a porvi queste domande e ad adottare queste strategie, vedrete che con un po' di buona volontà riuscirete a trasformare una discussione dai toni irosi in un confronto costruttivo.

  • Chiedetevi perché state sollevando una certa questione: siete davvero alla ricerca di un confronto o sotto sotto state solo cercando un modo di riaffermare il vostro punto di vista? Già rispondendo con onestà a questa domanda potrete evitare discussioni inutili;
  • Riflettete sul momento giusto: essere nel pieno delle vostre facoltà e scegliere il momento appropriato anche per l'altra persona quando discutete un argomento importante può facilitare molto la buona riuscita del confronto;
  • Evitate il tranello delle accuse concentrandovi sulle soluzioni a un problema, piuttosto che su chi ne è responsabile;
  • Se la discussione violenta è già iniziata e non siete voi a provocarla cercate di non rispondere alle provocazioni: rimanete in silenzio lasciando che l'altra persona finisca di sfogarsi, poi fate un bel respiro e chiedete, con tutta la calma di cui siete capaci, di spiegarsi e dire con chiarezza cosa propone che facciate;
  • Se neanche così riuscite a riportare la calma, ponete fine alla conversazione proponendo di riparlarne in un secondo momento con più calma; in questo modo darete del tempo a voi stessi per ripercorrere con la mente quanto detto e capire se questa persona merita una seconda possibilità oppure no.

Questi suggerimenti non sono affatto banali, bensì qualcosa che letta in un articolo anziché rimproverata da una persona in carne e ossa può aiutare a riflettere in maniera più discreta sul nostro modo di affrontare le questioni. Un ottimo modo per riuscire a metterli in pratica è associando a essi una tecnica di rilassamento di interesse psicofisiologico e che si concentri molto sull'importanza del respiro, come possono essere il training autogeno e lo yoga. Provare per credere.

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