3 giorni al mese di congedo mestruale retribuiti: a breve potrebbero divenire legge

di Giulia Bertoni

21 Marzo 2017

3 giorni al mese di congedo mestruale retribuiti: a breve potrebbero divenire legge
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Le persone (uomini che non possono avere un'idea e donne che al massimo hanno piccoli fastidi), difficilmente possono capire quanto una seria forma di sindrome premestruale possa essere debilitante per una donna.
La sintomatologia psico-fisica che colpisce molte donne nei giorni precedenti all'arrivo delle mestruazioni include una vasta gamma di possibili malesseri ma quelli che complicano maggiormente le cose sono la cosiddetta dismenorrea, ossia una mestruazione caratterizzata da forti dolori addominali e pelvici, e la forte nausea (se non vero e proprio vomito), tutte cose che possono compromettere seriamente la quotidianità di una donna.
Per questi casi esiste oggi una proposta di legge che se tramutata in realtà permetterà alle donne italiane colpite da questo problema di usufruire di un massimo di tre giorni al mese di congedo senza che lo stipendio subisca decurtazioni.

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In cosa consiste la proposta e chi potrà fare richiesta di congedo.

In cosa consiste la proposta e chi potrà fare richiesta di congedo.

Graphic Stock/Wikipedia

La proposta in questione è stata presentata alla Camera dei Deputati il 27 aprile 2016 dalle deputate Mura, Sbrollini, Iacono e Rubinato e nel mese di marzo del 2017 è giunta alla fase di esame da parte della Commissione Lavoro.
Nel testo si spiega che il problema delle mestruazioni dolorose colpisce una percentuale di donne altissima (60-90%) e, seguendo l'esempio di paesi che già prevedono l'esistenza del congedo mestruale, si chiede che venga approvata una legge che tuteli le donne affette da dismenorrea permettendo loro di rimanere a casa senza vedere il proprio stipendio decurtato come avverrebbe per un'assenza per malattia dovuta ad altri cause (per un massimo di tre giorni).
Per avere diritto a questo congedo sarà necessario presentare sul posto di lavoro un certificato rilasciato dal proprio medico curante che attesti ufficialmente il verificarsi del problema; il certificato avrebbe una valenza annuale (rilasciato entro la fine dell'anno e consegnato al datore di lavoro entro il 30 gennaio successivo) e sarà richiedibile da lavoratrici con contratto a tempo indeterminato, subordinato o parasubordinato, full o part time, attive sia nel settore pubblico che privato. I giorni di assenza dovuti a dismenorrea verrebbero retribuiti come una giornata lavorativa regolare.

Questo tipo di congedo esiste già in diversi paesi, specialmente quelli asiatici (Indonesia, Giappone, Taiwan), anche se in forme diverse: in alcuni casi è possibile assentarsi ma non si ha diritto a una retribuzione, mentre in altri non solo non si hanno decurtazioni dello stipendio ma le donne che non usufruiscono del congedo ricevono una paga maggiore per i giorni di mestruazioni passati regolarmente a lavoro (Corea del Sud).

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