Mille parole in meno al giorno per i bambini che passano ore davanti agli schermi: l'inquietante stima di uno studio

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di Francesca Argentati

13 Marzo 2024

Mille parole in meno al giorno per i bambini che passano ore davanti agli schermi: l'inquietante stima di uno studio
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Uno studio ha preso in esame la capacità dei bambini di ascoltare le parole degli adulti mentre osservano uno schermo, con risultati che incoraggiano a limitare questa abitudine.

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Bambini davanti agli schermi dai 12 ai 36 mesi

Bambini davanti agli schermi dai 12 ai 36 mesi

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Stare davanti alla televisione, a un tablet o allo schermo di un cellulare può portare un bambino a non ascoltare circa mille parole pronunciate da un adulto ogni giorno, secondo uno studio. I ricercatori hanno preso in esame 220 famiglie australiane con un monitoraggio di due anni: la conclusione è che trascorrere troppo tempo davanti a questi dispositivi compromette lo sviluppo linguistico nei piccoli.

Un bambino medio, infatti, non ascolta oltre mille parole al giorno pronunciate da una persona adulta a causa del tempo passato a guardare gli schermi: questo, secondo la ricerca, limita il suo apprendimento linguistico. Durante il biennio, gli autori hanno misurato la correlazione tra l'uso dei dispositivi in casa e il contesto linguistico dei bambini. Usando una tecnologia avanzata di riconoscimento vocale, le famiglie hanno registrato l'ambiente audio che circonda i loro figli per sedici ore al giorno in casa ogni sei mesi, a partire dai 12 fino ai 36 mesi di età.

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A 3 anni i bambini davanti allo schermi perdono oltre 1000 parole degli adulti

La la dottoressa Mary Brushe del Telethon Kids Institute, Australia, a capo della ricerca, ha spiegato: “La tecnologia che utilizziamo è essenzialmente come un rilevatore di attività, ma invece di contare il numero di passi, questo dispositivo conta il numero di parole pronunciate da, verso e intorno al bambino, compresi i rumori elettronici, utili a calcolare la quantità di tempo trascorsa davanti a monitor, schermo e display.

I risultati hanno rivelato che l'esposizione dei bambini tra i 12 e 36 mesi agli stimoli di TV, tablet e cellulari ha un'influenza negativa sulla loro possibilità di apprendere il linguaggio, specialmente intorno ai tre anni. Ogni minuto in più passato guardando lo schermo, i bambini di tre anni udivano sette parole in meno pronunciate dai grandi, partecipavano a una conversazione in meno e pronunciavano cinque parole in meno. In media, i bambini di questa età che hanno partecipato allo studio hanno trascorso due ore e 52 minuti di tempo al giorno davanti a uno schermo: in totale, stimano i ricercatori, questo ha portato all'assimilazione di 1139 in meno pronunciate dagli adulti, 843 pronunciate da altri bambini e a perdere 194 conversazioni.

Bambini davanti agli schermi a lungo termine, lo studio inedito

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Tuttavia, il rilevatore di attività non ha potuto registrare l'uso del telefono senza suoni e audio, così come la lettura silenziosa di e-mail, internet e social media. La Brushe sottolinea l'importanza di un contesto domestico in cui il linguaggio abbia un ruolo di primo piano per stimolare lo sviluppo della parola nei bambini piccoli. Alcuni programmi televisivi sono volti a sviluppare questa abilità, ma i bambini che hanno partecipato allo studio potrebbero essere troppo piccoli per riuscire a interpretarli. Tuttavia, la ricerca non ha preso in esame la qualità dei contenuti audiovideo osservati.

Lo studio è il primo nel suo genere. Come ha affermato Brushe, "per quanto ne sappiamo, nessuno studio condotto dopo la rapida diffusione di telefoni cellulari e tablet ha effettivamente monitorato il tempo trascorso davanti allo schermo dei bambini e le loro prime esperienze linguistiche per un lungo periodo di tempo." I primi due anni di vita rappresentano le più grandi opportunità di apprendimento linguistico per i bambini, fase durante la quale l'esposizione a un linguaggio ricco risulta fondamentale.

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