I bambini provano più stress all’asilo nido oppure a casa? Risponde una ricerca

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di Gianmarco Bonomo

01 Gennaio 2024

I bambini provano più stress all’asilo nido oppure a casa? Risponde una ricerca
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Lo stress è una sensazione che tutti proviamo, spesso anche più volte al giorno. Si tratta di una risposta dell’organismo a eventi o difficoltà della vita quotidiana. Ora, per le persone adulte lo stress è in un certo senso “dato per scontato”, ma per i più piccoli? Detto in altre parole: se i bambini possono provare stress, quali sono i fattori che lo aumentano? Alla domanda ha provato a rispondere un team di ricercatori finlandesi: vediamo cos’hanno scoperto.

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I livelli di stress nei bambini: la ricerca negli asili nido

I livelli di stress nei bambini: la ricerca negli asili nido

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Che una situazione nuova possa portare dello stress non è certo una novità. Appare quantomeno ovvio quindi il paragone con gli asili nido, un luogo mai visto prima in cui i bimbi piccoli passano molto tempo. Arrivando spesso anche a provare stress. I ricercatori finlandesi dell’Università di Turku hanno voluto confrontare i livelli di cortisolo nei bambini che frequentano l’asilo nido con quelli dei bambini che rimangono a casa.

Nel corso della loro ricerca, hanno coinvolto più di 200 bambini di due anni e prelevato dei campioni di saliva, con dei risultati inaspettati. I bimbi rimasti a casa presentavano livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, più elevati rispetto ai bimbi che frequentavano l’asilo nido. Secondo lo studio, tuttavia, la medesima differenza non è stata rilevata nei bambini di tre anni e mezzo e di cinque anni.

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Come capire se i bambini provano stress?

Come capire se i bambini provano stress?

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Per cercare di capire se i bambini provano stress, e se ci sono differenze fra l’asilo nido e l’ambiente domestico, i ricercatori hanno agito in modo scrupoloso. Come dicevamo, in primo luogo hanno prelevato campioni di saliva dai 200 bambini, più volte al giorno e nell’arco di due giorni. In questo modo, è stato possibile tenere conto delle variazioni di cortisolo durante la giornata. Inoltre, sono stati somministrati questionari ai genitori e al personale degli asili nido, così da integrare i dati raccolti con una comprensione quanto più estesa del contesto.

Combinare dati oggettivi e dati soggettivi ha permesso ai ricercatori di analizzare le diverse variabili e interpretare i risultati. L’obiettivo era quello di identificare eventuali correlazioni fra routine, ambiente domestico e livelli di stress. Allo stesso tempo, monitorare le variazioni di cortisolo nell’arco di una giornata ha permesso di capire come i bambini reagiscono a diverse situazioni stressanti.

Perché i bambini a casa sono più stressati di quelli all’asilo nido?

Perché i bambini a casa sono più stressati di quelli all’asilo nido?

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In fondo, una volta assodato che i bambini provano stress, la domanda che rimane è proprio questa. Perché i bambini a casa sono più stressati di quelli all’asilo nido? O meglio, perché i livelli di cortisolo sono superiori nei primi e inferiori nei secondi? La risposta non è semplice da trovare, e d’altronde nella scienza una correlazione non implica automaticamente un rapporto causale.

Secondo la ricercatrice Katja Tervahartiala, che ha partecipato allo studio, a giocare un ruolo chiave potrebbero essere le routine quotidiane. I bimbi che vanno all’asilo nido seguono una routine regolare per il sonno, la veglia e i pasti, al contrario dei bimbi che rimangono a casa. Bisogna tuttavia considerare anche altre variabili, come i livelli di istruzione dei genitori, la presenza di sintomi depressivi, la bontà del sistema scolastico finlandese. Insomma, i ricercatori hanno fatto benissimo ad ampliare al contesto la loro indagine, ma probabilmente serviranno ulteriori dati per trovare una risposta definitiva. Di certo, su una cosa possiamo essere sicuri: i livelli di stress nei bambini non nascono dal nulla, ma dalla continua negoziazione fra contesto e personalità. Indagare entrambi è il primo passo per capire lo stress e, di conseguenza, risolverlo.

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