Una piccola creatura potrebbe essere l’esempio più antico di un cervello fossile che abbiamo

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di Gianmarco Bonomo

22 Dicembre 2023

Una piccola creatura potrebbe essere l’esempio più antico di un cervello fossile che abbiamo
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L’origine della vita sulla Terra è una questione affascinante da qualsiasi prospettiva la si approcci. Ancora più interessante, da un certo punto di vista, è cercare di capire l'evoluzione di un organo fondamentale come il cervello. Per cercare di rispondere a questa domanda, che in fondo ci tocca da vicino, un recente studio ha fatto alcune scoperte che potrebbero riscrivere quello che sappiamo. Vediamo di cosa si tratta, in un viaggio nel passato fino a oltre 500 milioni di anni fa.

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Quando è apparso il primo cervello animale?

Quando è apparso il primo cervello animale?

Strausfeld et al./Science

Siamo nel Cambriano, il primo periodo dell’era paleozoica, intorno a 525 milioni di anni fa. I continenti si stanno allontanando dopo il supercontinente Rodinia, sulla terra non ci sono piante ma soltanto sparuti licheni e alghe, e negli oceani nuota una una strana creatura. Si tratta del Cardiodictyon catenulum, un verme marino lungo circa un centimetro e mezzo i cui fossili sono stati scoperti in Cina.

Questo piccolo animale faceva parte dei lobopodi corazzati, antichi abitanti del Cambriano che dominavano i mari fra 540 e 500 milioni di anni fa. Il Cardiodictyon catenulum si muoveva con gambe tozze e prive di articolazioni, ma aveva un cervello e dei gangli neuronali. L’aspetto straordinario della sua scoperta è che, per la prima volta, i ricercatori hanno potuto osservare un cervello fossilizzato o, meglio, il più antico cervello fossile mai rinvenuto. Ma com’è possibile?

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Il primo cervello fossile: una scoperta che riscrive la storia della vita sulla Terra

Il primo cervello fossile: una scoperta che riscrive la storia della vita sulla Terra

Nicholas Strausfeld

In effetti, sappiamo bene come sia raro che i tessuti molli riescano a fossilizzarsi. D’altronde, abbiamo migliaia di ossa di dinosauri a confermarlo. Raro però non vuol dire impossibile: secondo lo studio pubblicato su Science, infatti, questo verme marino possedeva tre domini cerebrali. Ciascuno di essi era correlato a un particolare paio di appendici della testa e ad una sezione dell’apparato digerente anteriore.

Ciò vuol dire che il Cardiodictyon catenulum presentava un piano genetico comune per la formazione del cervello. Le implicazioni di questi risultati sono straordinarie per gli artropodi, ma interessanti anche per i loro parenti più stretti. Secondo i ricercatori, queste scoperte potrebbero applicarsi infatti anche ad animali appartenenti ad altre categorie. Saranno necessari nuovi studi sulla genetica della formazione cerebrale, anche sui fossili.

Il futuro della ricerca sul primo cervello fossile ritrovato

Il futuro della ricerca sul primo cervello fossile ritrovato

Strausfeld et al./Science

La ricerca sul primo cervello fossile ritrovato è soltanto un primo passo verso la comprensione delle dinamiche evolutive del cervello negli animali. Secondo Nicholas Strausfeld e Frank Hirth, due ricercatori responsabili dello studio, il cervello di Cardiodictyon catenulum potrebbe addirittura rivoluzionare le nostre conoscenze su come si è evoluta la struttura cerebrale nei primi animali. Strausfeld conclude con un messaggio dedicato alla biodiversità contemporanea, in un momento in cui i cambiamenti climatici stanno mutando radicalmente il nostro pianeta:

In un momento in cui i principali eventi geologici e climatici stavano rimodellando il pianeta, semplici animali marini come Cardiodictyon hanno dato origine al gruppo di organismi più diversificato al mondo, gli euartropodi, che alla fine si sono diffusi in ogni habitat emergente sulla Terra, ma che ora stanno diventando minacciati dalla nostra stessa effimera specie.

In conclusione, la scoperta del primo cervello fossile non offre soltanto uno sguardo affascinante sul passato, ma apre anche nuove prospettive sulla nostra evoluzione e sul presente. Il tema dei cambiamenti climatici non è così indipendente dalla storia di Cardiodictyon catenulum, così come il nostro destino non è così distante da quello del nostro pianeta. E non serve un cervello, per quanto fossile, per capirlo.

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