Sotto la crosta terrestre c'è un "immenso" oceano che contiene più acqua di tutta quella che c'è in superficie

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di Gianmarco Bonomo

16 Novembre 2023

Sotto la crosta terrestre c'è un "immenso" oceano che contiene più acqua di tutta quella che c'è in superficie
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Nella crosta terrestre c’è così tanta acqua da superare tutta quella contenuta nei fiumi e nei laghi. A sostenerlo, uno studio pubblicato su Nature. I ricercatori hanno analizzato la composizione di alcune delle rocce più profonde mai studiate, al cui interno potrebbero essere intrappolati oltre 11 miliardi di miliardi di litri di acqua. Una quantità inimmaginabile e straordinaria. Ma com’è possibile?

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Miliardi di miliardi di litri d’acqua nella crosta terrestre

Miliardi di miliardi di litri d’acqua nella crosta terrestre

Freepik

I dati della ricerca sono stati ottenuti attraverso la raccolta di diversi campioni di rocce in alcuni dei luoghi più profondi mai scavati dalla natura o dall’uomo. Per dare qualche cifra, parliamo di rocce che provengono da oltre 3 chilometri nella crosta terrestre, lo strato più esterno della Terra. Al loro interno c’è l’acqua più antica che conosciamo, con un’età di oltre 2 miliardi di anni, e in quantità impensabili fino a poco tempo fa. Le prime stime parlano di 11 miliardi di miliardi di litri d’acqua: più di tutte le fonti superficiali d’acqua dolce messe assieme.

Ma come hanno fatto i ricercatori a rintracciare la presenza dell’acqua nella crosta terrestre, e per di più in quantità così elevate? Le rocce più antiche della crosta terrestre, grazie all’infiltrazione dell’acqua dalla superficie, producono una quantità di idrogeno di gran lunga superiore a quella ipotizzata. In pratica, abbiamo scoperto l’acqua della crosta grazie a prove indirette. E non è tutto qui.

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C’è un mondo alieno dentro la Terra?

C’è un mondo alieno dentro la Terra?

NOAA/Wikimedia Commons - Public Domain

Per rispondere in breve alla domanda del titolo: non ai livelli del capolavoro di Jules Verne, ma non è neanche detto il contrario. Come abbiamo visto, la ricerca condotta da Barbara Sherwood Lollar ha svelato che la maggiore concentrazione di idrogeno nella crosta terrestre è il segno di una grande quantità d’acqua. L’idrogeno prodotto dalle rocce più antiche potrebbe però costituire anche una fonte energetica per forme di vita che non necessitano di ossigeno. E non si tratterebbe neanche di una novità, dal momento che ci sono organismi che vivono in assenza di ossigeno, nelle prossimità delle bocche idrotermali oceaniche.

Se però questi ultimi sono delle vestigia di un mondo che esisteva prima delle prime estinzioni di massa, e che ora non esiste più, nel caso della crosta terrestre parliamo d’altro. Secondo Sherwood Lollar, infatti, la scoperta cambia radicalmente il concetto di habitat terrestre. L’idrogeno potrebbe costituire una risorsa chiave per microbi e organismi anche all’interno della crosta terrestre, e non soltanto sui fondali oceanici. In pratica, dentro la Terra potrebbe esserci un mondo alieno di cui non conosciamo nulla. E forse anche meno.

C’è anche anche nel mantello: molta più di tutti gli oceani della Terra

C’è anche anche nel mantello: molta più di tutti gli oceani della Terra

Freepik

La ricerca sulla presenza d’acqua in aree dove non la si aspetta non è finita con lo studio del 2014. Con uno studio del 2017, infatti, un team di ricercatori dell’Università di Bayreuth in Germania ha evidenziato la presenza di ioni d’acqua all’interno di cristalli di ringwoodite. Si tratta di un minerale abbondante nel mantello terrestre, lo strato che costituisce la maggior parte della massa della Terra e sta a metà fra la crosta e il nucleo. Ora, come hanno spiegato i ricercatori, nel mantello non è presente acqua allo stato liquido, eppure c’è.

A profondità comprese fra 410 e 660 chilometri, ci sarebbe uno strato di ringwoodite in grado di trattenere l’acqua quasi come fosse una spugna. Solo, sotto forma di ioni. Le rilevazioni sismiche e geofisiche sullo strato intermedio del mantello hanno rivelato infatti una minore viscosità rispetto a quella del mantello superiore e del mantello inferiore. In un certo senso, lo strato intermedio sarebbe “più liquido”, risultato che potrebbe spiegarsi con la maggiore quantità di acqua intrappolata sotto forma di ioni nei cristalli di ringwoodite. Ma quanta ce n’è? Al momento si ha soltanto una stima, ma parliamo di una quantità equivalente a tutta l’acqua contenuta negli oceani di superficie. E, come sappiamo, non è poca.

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