Controllare 2 volte di aver chiuso la porta: la scienza spiega perché lo facciamo

di Davide Bert

11 Settembre 2023

Controllare 2 volte di aver chiuso la porta: la scienza spiega perché lo facciamo
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Ci si prepara per uscire, si prendono le cose utoli, si sigilla casa e poi una volta usciti ci si domanda: ho spento tutto? Un altro classico è controllare due volte di aver chiuso la porta. A tutti sarà capitato di adottare questi schemi di comportamento, più o meno consapevolmente. Nella maggior parte dei casi si tratta di atteggiamenti assolutamente innocui, che nulla hanno a che vedere con quadri psicologici più complessi e ben conosciuti nel settore.

 

via medicalnewstoday.com

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Controllare due volte di aver chiuso la porta: che cosa significa?

Controllare due volte di aver chiuso la porta: che cosa significa?

pixabay

Questa azione si presenta anche nelle persone che ricadono in situazioni psicologiche definite, tuttavia può capitare a persone assolutamente sane che proprio poco dopo aver chiuso la porta di casa si domandano de effettivamente l'hanno chiusa o se hanno spento tutto quello che era acceso in casa prima di uscire. Controllar due volte di aver chiuso la porta non arreca danno a nessuno, né a sé stessi, né tanto meno al prossimo. Viene però da chiedersi, qual è il processo mentale che porta a dover compiere questa azione? 

 

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La risposta dello studio: perché controlliamo due volte di aver chiuso la porta di casa

La risposta dello studio: perché controlliamo due volte di aver chiuso la porta di casa

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La soluzione potrebbe essere in uno studio effettuato dall’Università della Concordia in Canada. In pratica il motivo psicologico è una predisposizione all’ansia e all’insicurezza, ma non solo. La vita di tutti i giorni è fatta di tanti gesti che si compiono in modo meccanico, senza pensarci. Il cervello si programma con un preciso algoritmo, per risparmiare tempo ed energie. Sta di fatto che a un certo punto, non siamo davvero sicuri di aver compiuto quell’azione. 

Ci sono anche altre occasioni in cui il cervello agisce in modalità "pilota automatico" e facciamo alcune azioni anche senza rendercene veramente conto: un esempio è quando siamo alla guida su un tratto di strada ben noto. A molti sarà capitato in questa occasione di perdersi nei pensieri e di rendersi conto di essere arrivato ad un punto senza "ricordarsi" effettivamente il tragitto. È molto frequente, per questo è bene stare sempre all'erta alla guida e riprendere l'attenzione necessaria non appena ci si rende conto di perderla.

 

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Ma torniamo al fatto di controllare che la porta sia ben chiusa. Anche in questo caso la memoria a breve termine non registra quel gesto perché non è pienamente attiva in quel momento. Controllare 2 volte di aver chiuso la porta serve quindi a fare una verifica di sicurezza. Quasi sempre questo gesto non rappresenta nulla di particolare. Se però a questo se ne aggiungono altri, può essere il campanello d’allarme di una personalità fragile, più vulnerabile alle dipendenze e alle compulsioni. Difficile capire da soli se si è caduti nella trappola di questi meccanismi mentali. Da questo punto di vista, le persone che ci stanno accanto o che frequentiamo, possono darci una mano a evidenziare atteggiamenti apparentemente innocenti, che però possono nascondere disturbi più invadenti.

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