Dire parolacce può alleviare il dolore come un farmaco: lo rivela uno studio

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di Lorenzo Mattia Nespoli

23 Aprile 2022

Dire parolacce può alleviare il dolore come un farmaco: lo rivela uno studio
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Che rapporto avete con le parolacce? Vi lasciate andare facilmente alle imprecazioni oppure preferite evitarle? La risposta a queste domande varia da persona a persona, in base al momento specifico e a tanti altri fattori.

In certi casi, però, pronunciare parole brutte può essere un vero aiuto. Lo afferma lo studio psicologico di cui stiamo per parlarvi. Una ricerca che si è soffermata addirittura sul potere "curativo" delle imprecazioni e su quanto possano aiutarci ad affrontare meglio determinate situazioni, come ad esempio quelle in cui proviamo dolore fisico. Vi abbiamo incuriosito? Scopriamo più da vicino cosa sostengono gli scienziati.

 

via Frontiers in Psychology

Pixabay - Not the actual photo

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Parolacce come farmaci: questa è la conclusione a cui sono giunti gli psicologi della Keele University. Se vi sembra incredibile, pensate un attimo a come vi siete sentiti quando avete provato un dolore particolarmente acuto. Vi è venuta voglia di urlare e, magari, lasciarvi andare anche a qualche termine poco educato? Se avete risposto sì, allora il concetto di questa ricerca è chiaro: pronunciare imprecazioni aiuta a sentirsi meglio proprio in quei casi.

"Imprecare non ha controindicazioni, non costa nulla e non ha effetti collaterali, a differenza dell'assunzione di un farmaco", ha dichiarato Richard Stephens, uno degli accademici che hanno condotto la ricerca. La parolaccia, stando a quanto affermano, ci aiuterebbe a distenderci, a lasciarci andare e dunque a distrarci, anche solo per un momento, dal dolore che stiamo provando.

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MTSOfan/Flickr - Not the actual photo

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Vi state chiedendo come abbiano fatto i ricercatori a giungere a queste conclusioni? Ve lo sveliamo subito: il test pratico non è mancato, e prevedeva che le mani dei volontari di turno venissero immerse in un secchio di acqua gelata. A quel punto, è stato misurato il tempo di permanenza nel contenitore di ognuno e, in media, le persone che imprecavano hanno resistito circa 40 secondi in più delle altre. "L'obiettivo del nostro team - ha aggiunto Stephens - è anche quello di verificare se questo tipo di linguaggio e attitudine può alleviare il dolore durante la fisioterapia".

Certo: si tratta di uno studio che, per molti versi, fa anche sorridere, e che non è stato privo di perplessità. Il motivo? Un paziente potrebbe anche lasciarsi andare e imprecare contro il medico o il terapista che ha davanti, e questa non sarebbe certo una cosa giusta e produttiva. In ogni caso, la ricerca ha fatto parlare molto di sé, e magari ispirerà qualcuno a provare a reagire in questo modo!

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