I pesci sono in grado di compiere operazioni matematiche: alcune ricerche lo dimostrano

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di Francesca Argentati

29 Aprile 2022

I pesci sono in grado di compiere operazioni matematiche: alcune ricerche lo dimostrano
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La matematica non è una materia per tutti: a molti di noi ha reso la vita difficile a scuola, abbassando notevolmente la media in pagella. Alcuni invece sono molto portati, scegliendo di continuare a studiarla anche all’università. O si ama o si odia: la predisposizione conta molto, poiché non tutti sono portati per le materie scientifiche. Sembrerebbe quindi una disciplina riservata a menti particolarmente sviluppate, ma non è così: nessuno direbbe, infatti, che i pesci ne capiscono più di molti di noi.

Proprio così: un esperimento ha dimostrato, infatti, che alcuni esemplari sanno eseguire operazioni aritmetiche.

via Earth

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Pixabay-Not the actual photo

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Gli studiosi hanno preso in esame un gruppo di platesse, sottoponendole a un test. In un primo momento, i pesci sono stati addestrati a riconoscere i simboli matematici: blu per la sottrazione e gialli per la somma. Dopodiché, le platesse hanno dovuto effettuare delle vere e proprie addizioni con numeri compresi tra uno e cinque.

Disponendo, ad esempio, quattro simboli gialli e subito dopo uno blu, il loro compito era dirigersi verso il risultato esatto di 4 meno 1, ossia tre forme di colore giallo.

Ed è proprio ciò che hanno fatto: le platesse si sono dirette verso la direzione giusta, dimostrando di aver compreso il meccanismo matematico. L’addestramento è avvenuto in modo classico, ricevendo del cibo come ricompensa una volta indovinato il risultato corretto.

I pesci hanno trovato la soluzione in un range compreso tra le 69 e le 94 volte: un risultato davvero notevole.

Sembra comunque che molti animali siano portati per la matematica: pulcini, api, scimmie, elefanti, delfini e molti altri.

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Inoltre, una ricerca ha evidenziato che alcuni pesci d’acqua dolce sono in grado di riconoscere i propri simili basandosi su concetti algebrici. Lo studio è stato condotto in Germania, presso l’Università di Bonn. Secondo la dottoressa Vera Schluessel, gli esemplari si riconoscono fra loro contando il numero di macchie o di strisce che hanno sul dorso.

Il team di ricercatori del Dipartimento di Piscologia Generale di Padova, guidati dal professor Angelo Bisazza, in precedenza ha analizzato la capacità dei pesci di riconoscere il gruppo più numeroso composto dai propri simili.

Il risultato ha evidenziato che questi animali sanno compiere operazioni che comprendono quattro numeri, da 1 a 4 appunto, mentre si arenano con unità maggiori. In ogni caso, se due gruppi di simili sono numericamente molto asimmetrici, come ad esempio uno da 10 e l’altro da 20, riescono comunque a distinguere il più corposo.

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