L'affascinante storia dell'albero più solitario del mondo: si trova in Nuova Zelanda ma non è nato lì

di Marcello Becca

26 Settembre 2021

L'affascinante storia dell'albero più solitario del mondo: si trova in Nuova Zelanda ma non è nato lì
Advertisement

Sull’isola di Campbel, il più grande gruppo di isole subantartiche più a sud della Nuova Zelanda, vive indisturbato da secoli l’albero “più solitario del mondo”. Nascosto vicino ad un piccolo ruscello, si erge indisturbato in quella pianura sconfinata. Un luogo insolito per un albero di queste dimensioni che ogni anno viene visitato da numerosi turisti incuriositi da questo arcipelago disabitato. Effettivamente, sembra essere un paesaggio incantato in cui il tempo sembra essersi fermato trasmettendo una sensazione di pace incredibile.  

via BBC

Advertisement

El Nacional/Twitter

In un’isola sperduta in Nuova Zelanda è cresciuto indisturbato un albero solitario. Ma com’è possibile? Da dove proviene? Tecnicamente si tratta di un Picea sitchensis, un abete che stranamente non è originario di quelle zone. In effetti, non è neanche originario dell’intero emisfero australe visto che il suo vero habitat naturale è lungo la parte occidentale del Nord America. La tradizione locale narra che sia stato piantato durante il ventesimo secolo dal governatore della Nuova Zelanda Lord Ranfurly, mentre si dilettava con il suo hobby preferito: il birdwatching. Si narra infatti, che l’albero fu piantato proprio per dare vita ad una vera e propria foresta, che sfortunatamente non ha mai visto la luce del sole. Tradizione o meno, oggi l’albero risulta essere l’unica pianta di quelle dimensioni presente nella zona visto che l’albero più vicino si trova a circa 190 chilometri di distanza, nel cuore delle isole di Auckland.

Advertisement

Secondo il Guinness dei Primati, questa caratteristica rende l'albero di Ranfurly il più remoto del globo, una nomea che ha ereditato soltanto dopo la scomparsa del precedente detentore del record. Fino al 1973 infatti, l'Albero di Ténéré, un acacia di 300 anni, viveva indisturbata nel deserto del Shara mentre i suoi compagni erano a più di 400 chilometri di distanza. Sfortunatamente però, la pianta fu abbattuta da un camionista ubriaco. I suoi resti sono oggi conservati all’interno del Museo Nazionale del Niger, nella capitale Niamey.

Nonostante le dure condizioni subantartiche sull'isola di Campbell, l'abete rosso di Ranfurly è incredibilmente fiorente. I ricercatori sono rimasti colpiti dalla velocità con cui è cresciuto: il suo tasso di crescita è da cinque a dieci volte quello dei suoi simili in Nord America. Tuttavia, l'albero sembra essere rimasto "bloccato" in una fase giovanile pre-riproduttiva. La causa più probabile potrebbe essere legata al clima sull’isola in cui vive visto che la natura dell’abete preferisce il freddo.

Jake Osborne/Flickr

Jake Osborne/Flickr

Tuttavia, questa caratteristica potrebbe aver in realtà salvato l'albero di Ranfurly, visto che non potendosi riprodurre non rappresenta una minaccia per la flora nativa locale. Una notizia positiva per il Dipartimento della conservazione della Nuova Zelanda che, proprio per questo motivo, non ha mai pensato di rimuoverlo. Oggi la Campbell Island è un sito patrimonio mondiale dell'UNESCO, grazie alla sua bellezza incontaminata. Per poter visitare la zona è necessario prenotare con largo anticipo visto che possono accedere soltanto un numero limitato di persone. Perciò se siete curiosi e volete vedere con i vostri occhi questo spettacolo naturale, non dimenticate di prenotare la vostra visita guidata in tempo!

Advertisement