Nel 1925 un inventore creò questo enorme casco per favorire la concentrazione e bloccare le distrazioni

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di Lorenzo Mattia Nespoli

31 Luglio 2021

Nel 1925 un inventore creò questo enorme casco per favorire la concentrazione e bloccare le distrazioni
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A chi non è mai capitato di doversi concentrare su un lavoro da svolgere e di finire poi per distrarsi continuamente e inesorabilmente per i motivi più disparati? Tutti, prima o poi, abbiamo vissuto questa situazione, ne siamo certi e, se pensate che oggi le distrazioni siano molte più che in passato, vi sbagliate di grosso, a giudicare dalla curiosa invenzione che stiamo per presentarvi.

Di che si tratta? Di un dispositivo piuttosto appariscente - e per certi versi anche un po' inquietante - ideato nel 1925 per bloccare sul nascere qualsiasi tentativo di svago e distrazione. Non si tratta di uno scherzo: il suo nome, The Isolator, dice tutto. E non è un caso che il suo inventore sia considerato uno dei pionieri più celebri della fantascienza.

via Open Culture

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University of Minnesota Open Access Library

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Quando Hugo Gernsback presentò la sua creazione sulla rivista Science and Invention, non aveva dubbi. "Forse la cosa più difficile che un essere umano è chiamato ad affrontare è il pensiero lungo e concentrato" scrisse, e in effetti è difficile dargli torto. Da questo presupposto l'idea: creare un elmo che fosse al 100% isolato e isolante da tutto ciò che avveniva nell'ambiente circostante a chi lo indossava.

Nacque così The Isolator, un approccio piuttosto radicale al problema della mancanza di concentrazione. Anche in una stanza chiusa e silenziosa, secondo Gernsback, possono esserci molte distrazioni che non favoriscono la produttività e la creatività di chi studia o lavora. Ecco perché l'inventore, scrittore ed editore lussemburghese naturalizzato statunitense, pensò di passare alle maniere forti.

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Il suo grosso e pesante elmo era di legno massello, rivestito interamente in sughero e ricoperto di feltro, con un deflettore per respirare e tenere fuori il suono montato all'altezza della bocca e due occhielli di vetro per vedere. Questi fori, sempre stando alla descrizione del suo creatore, rendevano quasi "impossibile vedere altro all'infuori del foglio di carta davanti a sé". Ma non è finita qui.

Per prevenire eventuali problemi, l'inventore equipaggiò il suo casco con una piccola bombola che fornisse le giuste quantità di ossigeno, in modo da favorire la concentrazione ed evitare la sonnolenza. Stando a quanto affermò Gernsback, il suo Isolator ebbe un discreto successo nello svolgere il compito che gli era stato assegnato, visto che riuscì a bloccare circa 90-95% dei suoni e dei rumori provenienti dall'esterno rispetto a chi lo indossava.

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Nonostante queste positività, l'invenzione aveva dei limiti intrinseci, principalmente sulla questione dell'ossigeno e della sicurezza dell'aria inspirata ed espirata al suo interno, che oggi la renderebbero piuttosto sconsigliabile. Senza contare che di certo questo casco non era il massimo per chi non sopporta i luoghi chiusi e angusti. Altro che concentrazione in quei casi: avrebbe potuto trasformarsi in un vero e proprio incubo! Il tentativo di Gernsback, tuttavia, fu memorabile, nonché testimoniato da un'immagine divenuta celebre non solo perché curiosa ma anche perché, ancora oggi, rimane piuttosto inquietante, ammettiamolo.

Cosa ne pensate di quest'invenzione? Vi affidereste a essa per concentrarvi, o preferireste rimanere alle classiche cuffie con la vostra playlist preferita?

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