Un team di scienziati crea un calcestruzzo che si ripara da solo: è 4 volte più resistente del normale

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di Lorenzo Mattia Nespoli

23 Giugno 2021

Un team di scienziati crea un calcestruzzo che si ripara da solo: è 4 volte più resistente del normale
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Il calcestruzzo è uno di quei materiali da costruzione il cui utilizzo è davvero globale e onnipresente. La sua produzione non passa certo indenne nell'ambiente, se consideriamo che l'industria del cemento è in grado di rilasciare nell'atmosfera circa 2,8 miliardi di tonnellate di CO2 l'anno.

Se pensiamo a quanti palazzi, infrastrutture, case e moltissime altre cose vengono realizzati col calcestruzzo, il suo impatto sull'atmosfera sarà subito chiaro. Ecco perché, tra gli studiosi, si rendono sempre più necessari progetti, studi e invenzioni che provino a ridurne i danni, e quello di cui stiamo per parlarvi lo dimostra alla perfezione. Di che si tratta? Di un calcestruzzo autorigenerante, capace di ripararsi da solo assorbendo l'anidride carbonica.

via Worcester Polytechnic Institute

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Worcester Polytechnic Institute

Worcester Polytechnic Institute

L'idea si deve al Worcester Polytechnic Institute, la struttura statunitense i cui ricercatori hanno messo a punto una tecnologia veramente rivoluzionaria nel campo dei materiali da costruzione. Utilizzando un enzima presente nei globuli rossi del sangue, gli scienziati sono riusciti a creare un calcestruzzo autorigenerante e ben quattro volte più resistente del tradizionale.

Un materiale che consentirebbe di prolungare la vita di tutto ciò che è costruito con esso, riducendo drasticamente la necessità di riparazioni o interventi strutturali. Non solo: se il suo utilizzo fosse impiegato su larga scala, i benefici per l'ambiente sarebbero evidenti, visti i danni atmosferici legati alla produzione e considerato che, per ripararsi, utilizza (e contribuisce a ridurre) l'anidride carbonica.

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Worcester Polytechnic Institute

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Ma come funziona questo calcestruzzo "magico"? Nell'arco di 24 ore, grazie alla CO2, può sanare da solo le sue crepe, e lo fa grazie all'anidrasi carbonica, un enzima presente appunto nei globuli rossi del corpo umano, e che permette di portare la CO2 nel flusso sanguigno. Un processo di origini naturali, dunque, che trova applicazione nel mondo artificiale. Quando le fratture nel calcestruzzo non sono ancora grandi e preoccupanti, l'enzima interviene e in un giorno riesce a "guarirle" grazie a una reazione che produce cristalli di carbonato di calcio e riempie gli spazi vuoti.

WPI/Youtube

WPI/Youtube

Incredibile e quasi fantascientifico, vero? Se lo avete pensato non siete i soli, ma questo materiale è stato creato per davvero, nonché illustrato in tutti i suoi dettagli in un articolo pubblicato su Applied Materials Today. Non ci resta che aspettare e sperare che possa trovare applicazione nella maggior parte delle costruzioni realizzate ogni giorno.

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