Il Belgio fonde oltre 22.000 armi da fuoco e le trasforma in tonnellate d'acciaio

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di Lorenzo Mattia Nespoli

03 Giugno 2021

Il Belgio fonde oltre 22.000 armi da fuoco e le trasforma in tonnellate d'acciaio
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Quello del possesso di armi da fuoco è un tema spesso controverso, che in molte realtà del mondo genera polemiche, discussioni e osservazioni, anche alla luce di tristi fatti di cronaca che purtroppo spesso si verificano.

Negli Stati Uniti, in particolare, la questione è molto sentita e all'ordine del giorno. Limitare la diffusione delle armi tra i cittadini potrebbe favorire una maggiore sicurezza? È una domanda ricorrente, per la quale un Paese europeo ha voluto dare una risposta concreta e piuttosto significativa. Stiamo parlando del Belgio, dove la polizia ha chiesto alle persone di consegnare le loro armi inutilizzate e difettose con un solo obiettivo: fonderle e riciclarle

via The Brussels Times

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Reuters/Youtube

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"È una mossa indubbiamente positiva per la sicurezza dei cittadini" ha dichiarato Carina Van Cauter, governatrice delle Fiandre orientali "abbiamo ottenuto un risultato impressionante". Oltre 22.400 armi da fuoco in disuso o difettose, infatti, sono state fuse per creare circa 60 tonnellate di acciaio riciclato.

Pistole, fucili e altri strumenti: a migliaia sono finiti nei forni dell'acciaieria ArcelorMittal a Gent, compresi quelli che le stesse forze di polizia non utilizzavano più, oppure che avevano scartato per problemi tecnici. Una vera e propria campagna, quella che il governo belga ha portato avanti insieme alla nota industria metallurgica.

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Un'operazione di raccolta e riciclo davvero particolare, con uno scopo ben preciso: limitare la diffusione delle armi. "Possiamo riciclare l'acciaio all'infinito - ha spiegato Karen Warnier, rappresentante di ArcelorMittal - non perde qualità ed è la pietra angolare di un'economia sostenibile". La fase di reperimento delle armi è durata circa sei mesi, mentre per l'intero processo di fusione e conversione in acciaio pronto da riutilizzare occorrono tre giorni. Per compiere il tutto, l'azienda lavora a titolo gratuito.

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Il trasporto delle armi si è svolto nella massima segretezza, per evitare di attirare l'attenzione di qualche malintenzionato che avrebbe potuto mettere le mani sugli strumenti portati all'acciaieria. "Dovevamo distruggerle per prevenire ed evitare incidenti - ha detto un portavoce della polizia - venti ufficiali hanno custodito e scortato il carico finché non è arrivato ad ArcelorMittal".

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"Stiamo contribuendo all'economia circolare" ha aggiunto la governatrice Van Cauter. E di sicuro, promuovere e portare avanti un'operazione come questa significa anche qualcosa di più. Che ne pensate? È una buona iniziativa?

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