6 curiosità sulla vita a Sparta che ci raccontano aspetti meno noti di questa antica civiltà guerriera

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di Lorenzo Mattia Nespoli

25 Novembre 2020

6 curiosità sulla vita a Sparta che ci raccontano aspetti meno noti di questa antica civiltà guerriera

Che sia stato per motivi di studio, per passione cinematografica o per semplice curiosità, ognuno di noi si è ritrovato a leggere o a sentir parlare di Sparta. Resa affascinante da eventi e racconti al limite tra realtà e leggenda, è stata una delle poleis più famose della storia antica, e ancora oggi risulta essere una città della Grecia estremamente affascinante.

Divenuta importante soprattutto per la vittoria nella guerra del Peloponneso e per la conquista di tutto il territorio greco in età classica, Sparta custodisce alcune curiosità di cui i libri di storia non parlano tanto facilmente. Società, pratiche insolite e piuttosto "in anticipo" sui tempi, vita militare: diversi aspetti della quotidianità spartana sono davvero ricchi d'interesse. Andiamo a scoprirne alcuni.

Nickthegreek82/Wikimedia

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  • A Sparta governavano due re che non dovevano contraddirsi. Magari non tutti lo ricordano, ma in città c'era una diarchia, ossia la presenza di due re che governavano. La tradizione nasceva da Aristodemo e dai sue due figli gemelli, che divennero proprio i primi due re di Sparta. Da una difficoltà nella scelta tra uno o l’altro dei due fratelli, è nata una delle consuetudini spartane più solide. Da quel momento, infatti, l’organizzazione politica ha voluto a capo della città due re, appartenenti anche a differenti dinastie, per garantire stabilità allo Stato. I due sovrani non dovevano contraddirsi e dovevano accettare le proposte dell’altro in merito a strategie e decisioni religiose, politiche e giudiziarie.
  • I bambini spartani venivano "battezzati" nel vino piuttosto che nell'acqua. Avete letto bene: gli Spartani erano soliti "iniziare" i bambini nel vino piuttosto che nell’acqua. Dovendo testare sin da neonati la possanza dei futuri guerrieri di Sparta, era necessario immergere i piccoli nel vino. Chi di loro riusciva a superare la prova senza avere ripercussioni a livello fisico, era sicuramente nato per far parte di quella società.
shakko/Wikimedia

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  • Per fare acquisti in città bastavano dei semplici bastoncini di ferro. Non c’è la certezza assoluta riguardo a questa caratteristica spartana, ma secondo alcuni ritrovamenti archeologici sembrerebbe che per pagare non era necessario possedere delle monete. Le ragioni sono da rintracciare sia nella facilità di reperimento del materiale che nella sua resistenza nel tempo, oltre che nel fatto che sarebbe stato sicuramente più difficile da rubare.
Needpix

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  • I mariti non potevano vivere con le mogli prima che avessero compiuto 30 anni. Quando si è alla soglia del matrimonio in tanti pensano al momento in cui, spenti i riflettori dei festeggiamenti, ci si rifugia con l'innamorato nel proprio nido d'amore. Sicuramente anche le coppiette di Sparta avevano questo desiderio, ma non tutti potevano realizzarlo. Il motivo va ricercato ancora una volta nel ruolo fondamentale svolto dall’esercito. I maschi, infatti, a partire dai 7 anni di età e in quanto parte integrante delle forze militari, erano obbligati a restare in caserma fino al compimento del trentesimo anno di vita. Solo allora avevano il permesso di andare a vivere con la moglie.
Commons/Wikimedia

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  • I bambini venivano "reclutati" alla tenera età di 7 anni. Non era semplice essere un bambino nell'antica Sparta. Reclutati alla tenera età di 7 anni, i piccoli erano costretti a subire militari a dir poco duri. Combattimenti fisici, esperienze nel deserto coperti da un semplice mantello e nient'altro, punizioni esemplari se non si dimostravano all'altezza delle aspettative, erano solo alcune delle prove a cui erano sottoposti per dimostrare di essere forti e di poter contribuire all’espandersi di Sparta.
Jean-Pierre Saint-Ours - The Selection of Children in Sparta, 1785/Commons Wikimedia

Jean-Pierre Saint-Ours - The Selection of Children in Sparta, 1785/Commons Wikimedia

  • Le donne spartane potevano allenarsi all'aperto senza indossare abiti. Naturalmente anche le donne giocavano un ruolo fondamentale nella società spartana. Nonostante fossero ancora lontani gli anni delle lotte femministe, alle donne in città erano concesse molte libertà, tra le quali allenarsi all'aperto senza indossare abiti. Spesso la nudità può creare imbarazzo e di sicuro oggi nessuno si metterebbe mai a fare sport senza abiti. A Sparta però non era così. E non per mancanza di senso del pudore o per provocazione, ma per il semplice fatto che l'attività fisica e un bel corpo tonico erano segno di una futura generazione forte. Infatti, in quanto procreatrici delle nuove generazioni, le donne dovevano mantenersi in forma e dedicarsi allo sport. Gareggiare e allenarsi all’aperto in déshabillé voleva dire prendersi cura del proprio corpo, ma anche e soprattutto della propria salute.
Ji-Elle/Wikimedia

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Conoscevate queste caratteristiche della vita quotidiana spartana? Avreste mai pensato che potessero accadere cose simili?