Una studentessa ha creato una pellicola biodegradabile da scarti di pesce che potrebbe sostituire la plastica

di Simone Fabriziani

04 Settembre 2020

Una studentessa ha creato una pellicola biodegradabile da scarti di pesce che potrebbe sostituire la plastica
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Da quando la plastica è stata introdotta nell'uso comune di tutti i giorni, è balzata progressivamente al top dei materiali non biodegradabili più inquinanti di sempre. L'uso e consumo della plastica nella vita quotidiana, sopratutto per quanto riguarda gli imballaggi, è una delle cause principali dell'inquinamento dei mari, degli oceani, dei fiumi e dei laghi. Possibile che non esista un'alternativa valida e biodegradabile al materiale plastico?

via The Guardian

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James Dyson Foundation

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Lucy Hughes, una designer di grande talento, ha vinto recentemente il James Dyson Award grazie alla sua geniale invenzione: il MarinaTex, un tessuto dalle caratteristiche simili a quelle della plastica, una vera e propria pellicola trasparente, compatta, resistente che può essere usate negli imballaggi degli alimenti e in altri prodotti.

Privo di sostanze chimiche, il MarinaTex è compostabile e si degrada completamente in natura nel giro di circa 6 settimane!

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Lucy Hughes, un studentessa molto brillante del Sussex, ha avuto questa idea geniale facendo visita ad un vicino impianto per la lavorazione del pesce; lì, ha scoperto ed analizzato che nel processo veniva coinvolta fin troppa plastica per gli imballaggi, che poi in grande percentuale sarebbe finita negli oceani o nei corsi d'acqua.

Lucy ha così deciso di agire, e da quella prodigiosa visita al'impianto per la lavorazione del pesce, ha realizzato MarinaTex, una pellicola biodegradabile, resistente e compatta creata a partire dagli scarti del pesce.

Certo, per Lucy ci sono voluti più di 100 esperimenti prima di trovare la composizione adatta a questo nuovo materiale, ma il risultato finale è stato veramente sorprendente. Lucy ha affermato: " Gli scarti di un singolo merluzzo dell'Atlantico sono sufficienti per produrre 1.400 sacchi di nuovo materiale!"

E noi ne siamo pienamente convinti, tanto che l'idea alternativa e assolutamente sostenibile di questa brillante designer britannica potrebbe aprire a nuovi orizzonti nelle tecniche di imballaggio dei prodotti e nell'abbattimento dell'uso della plastica nell'ambiente.

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