La pandemia non ferma la deforestazione in Brasile: rispetto al 2019, le aree distrutte sono raddoppiate

di Marta Mastrogiovanni

13 Maggio 2020

La pandemia non ferma la deforestazione in Brasile: rispetto al 2019, le aree distrutte sono raddoppiate
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Se nel 2019 ci eravamo preoccupati dei dati forniti dall'Agenzia di ricerca spaziale del Brasile in merito alla deforestazione, un fenomeno purtroppo ampiamente diffuso nell'area del Sud America, nel 2020 dobbiamo arrenderci al fatto che nemmeno l'epidemia globale di Coronavirus è riuscita a mettere un freno alla distruzione delle foreste amazzoniche. Sempre da quanto riporta l'Agenzia di ricerca spaziale del Brasile, sembrerebbe che, nel mese di aprile 2020, l'area distrutta è risultata essere più grande del 64% di quella presa in esame l'anno precedente.

via BBC

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Flickr / Matt Zimmerman

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Nei primi mesi del 2020 il fenomeno illegale della deforestazione è aumentato vertiginosamente del 55%; ambientalisti e attivisti sostengono che tutto ciò sia ampiamente incoraggiato dalle vigenti politiche di Bolsonaro, il quale, ovviamente, ha negato di aver nulla a che fare con la questione. Resta il fatto che, a differenza del 2019, dove erano stati danneggiati 248 Km quadrati di foresta amazzonica, ad aprile 2020 ne risulterebbero ben 405 km quadrati! 

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Wikimedia

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Da quando Bolsonaro è diventato presidente del Brasile, la deforestazione è aumentata vertiginosamente e questo è un dato che non è possibile ignorare. Ma da quando è scoppiata la pandemia, le cose non sono certo migliorate. Il Brasile è uno dei Paesi sudamericani più colpiti dall'epidemia di Coronavirus, con migliaia di contagi e numero di morti. Purtroppo, a differenza di come si potrebbe pensare, la pandemia non ha facilitato la situazione nelle foreste amazzoniche, anzi ― la sempre più stringente mancanza di agenti pronti ad effettuare controlli, ha reso possibile l'aumento del fenomeno della deforestazione, specie nelle aree più remote. 

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