Covid-19: un test rapido ed economico rivela se un paziente guarito ha sviluppato la "patente d'immunità"

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di Lorenzo Mattia Nespoli

08 Aprile 2020

Covid-19: un test rapido ed economico rivela se un paziente guarito ha sviluppato la "patente d'immunità"
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Da quando la pandemia di Covid-19 ha avuto inizio, gli interrogativi sulla malattia, sulle sue caratteristiche e sulle possibilità di combatterla si susseguono senza sosta e sono al centro di ricerche scientifiche in tutto il mondo.

Finché non verrà sviluppato un vaccino efficace contro Sars-CoV-2, infatti, i rischi di nuovi picchi di contagio sono reali, soprattutto perché occorre accertarsi che le persone che hanno contratto il virus e sono risultate guarite, non siano nuovamente in grado di ammalarsi. Per questo in Italia, al Policlinico San Matteo di Pavia, è stato sviluppato un test rapido ed economico che certifica proprio se un paziente ha raggiunto un'immunità tale da non cadere di nuovo vittima del Coronavirus.

via DiaSorin Group

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A prima vista, non è molto diverso da un normalissimo esame del sangue. Il suo obiettivo specifico, però, è quello di verificare se una persona ha sviluppato anticorpi in quantità giuste per contrastare la Covid-19. Una sorta di "patente d'immunità", dunque, che, grazie a una proteina sintetica costruita in laboratorio utilizzando il Sars-CoV-2, riesce a certificare se nel sangue è presente l'anticorpo neutralizzante, quello cioè che impedisce al virus di riprodursi. 

I test sono già stati effettuati, partendo da campioni di sangue di 150 pazienti Covid ricoverati, dimessi e guariti dopo i consueti due tamponi. Un esame del genere consentirà proprio di stabilire con certezza quanti, fra tutti i guariti, hanno sviluppato l'immunità giusta per non avere ricadute.

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La messa a punto del test, che fornisce i risultati nel giro di un'ora e ha un costo di circa 5 euro, è avvenuta interamente in Italia, Paese fra i più colpiti dall'epidemia, e ha visto collaborare i ricercatori italiani con la multinazionale DiaSorin, specializzata proprio nella diagnostica. Si prevede che nel giro di 2 settimane possa essere applicato, a ritmi di circa 500mila campioni al giorno. Non resta che augurarsi che sia un altro passo avanti contro il terribile nemico invisibile che tutti siamo chiamati a combattere.

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