Il telefono del vento: la cabina telefonica giapponese in cui si elabora il lutto "parlando" con i defunti

di Simone Fabriziani

21 Dicembre 2019

Il telefono del vento: la cabina telefonica giapponese in cui si elabora il lutto "parlando" con i defunti
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Perdere un proprio caro è una delle più grandi tragedie che dobbiamo tutti affrontare nella nostra vita. Molti sembrano quasi non riprendersi mai dall'evento; che siano amici stretti o parenti di sangue, superare un lutto non è mai facile. Molto spesso, alcuni dei parenti più stretti del defunto, o anche i suoi amici, non hanno avuto la possibilità di salutarlo prima della dipartita, perché a volte troppo improvvisa.

via BBC

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William T Penn/YouTube

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A pareggiare i conti con chi non c'è più e dire quelle cose che non sono stata dette quando erano in vita, ci pensa l'originale quanto poetica idea giapponese del "Kaze No Denwa", ovvero letteralmente "la cabina telefonica del vento". Situata su di una collina nella cittadina giapponese di Otsuchi, questa cabina è stata ideata nel 2010 senza avere inizialmente la funzione che ha oggi.

Itaru Sasaki ha infatti perso suo cugino durante il terribile tsunami del 2011, e da allora ha sempre voluto rimanere in contatto con lui, anche se adesso è passato a miglior vita. Per questo Sasaki ha creato un spazio intimo dove le persone più strette dei defunti possano "colloquiare" un'ultima volta con coloro che hanno improvvisamente perduto.

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William T Penn/YouTube

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Sasaki ha ristrutturato la cabina telefonica inserendo al suo interno un'agenda dove gli amici e i parenti possono lasciare un messaggio finale al caro estinto, e un telefono con una cornetta che però non è collegata a nessuna linea telefonica. Per questo, come afferma Sasaki "Se alcuni pensieri non possono essere trasportati dalla linea telefonica, voglio che almeno posano essere trascinati dal vento.".

William T Penn/YouTube

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E adesso, migliaia di curiosi da tutto il Giappone accorrono nel piccolo villaggio di Otsuchi per lasciare un ultimo messaggio d'amore a chi non c'è più su questa Terra. Come dice infatti il 72enne che ha creato questa particolare cabina telefonica, "il telefono non è attaccato, eppure le persone credono che i loro defunti stiano comunque ascoltando dall'altra parte della cornetta. Voglio che le persone esprimano i propri sentimenti prima che sia troppo tardi. In una maniera o nell'altra."

E non c'è maniera di certo più poetica ed intima di dire addio definitivamente ad una nostra persona cara che lasciare che le nostre ultime parole in sospeso vengano trasportate dalla linea telefonica invisibile del vento. Loro potrebbero veramente ascoltarci.

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