Un team italiano salva una bimba di 8 anni da un grave tumore al cervello: l'operazione è la prima nel suo genere

di Marta Mastrogiovanni

28 Giugno 2019

Un team italiano salva una bimba di 8 anni da un grave tumore al cervello: l'operazione è la prima nel suo genere
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A Catania, un'equipe medica della struttura ospedaliera Garibaldi ha potuto salvare una bambina di 8 anni, affetta da un tumore intracranico piuttosto grave e difficile da rimuovere. Grazie ad una tecnica innovativa è stato possibile portare a termine l'operazione, la prima nel suo genere in tutto il mondo, con successo. Il direttore generale Fabrizio De Nicola ha tenuto a precisare come questo importante risultato sia stato ottenuto, ancora una volta, da una realtà come quella dell'Arnas Garibaldi ― affidabile e vincente.

via World Neurosurgery della Elsevier

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Arnas Garibaldi

Arnas Garibaldi

La piccola di soli 8 anni era affetta da un tumore intracranico gigante che non le avrebbe consentito di vivere a lungo e che nel corso del tempo, con la crescita, le avrebbe causato altri deficit neurologici importanti. I medici sono stati quindi costretti a programmare un'operazione molto rischiosa e di difficile riuscita. Sin da subito la bambina era stata sottoposta ad una risonanza magnetica che aveva evidenziato una significativa estensione del tumore e in particolare i suoi rapporti con le varie strutture vitali encefaliche, come il tronco encefalico, l’arteria carotide intracranica, l’arteria basilare, l’arteria cerebrale posteriore e l’arteria cerebrale media; lo studio angiografico del tumore aveva poi messo in evidenza la sua ricchissima vascolarizzazione. Si prospettava, dunque, un quadro clinico piuttosto grave che ha costretto i medici a pianificare in breve tempo una strategia di intervento. 

L'intervento chirurgico, mai eseguito per questo tipo di tumore in età pediatrica, è stato pubblicato sulla rivista internazionale World Neurosurgery della Elsevier ed ha salvato la vita di questa bambina. Sulla rivista, i neuroradiologi hanno spiegato come abbiano provveduto "all'embolizzazione selettiva intravascolare delle arterie del tumore” utilizzando particolari particelle del diametro di 300-500 micron. Il giorno seguente, i chirurghi, facilitati dall'assenza di sanguinamento, hanno potuto rimuovere il tumore. La bambina, in seguito, ha avuto un progressivo miglioramento, sintomo del fatto che la difficilissima operazione è riuscita con successo

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