Ecco come sarebbero i supermercati senza le api: centinaia di prodotti mancanti e scaffali vuoti

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di Lorenzo Mattia Nespoli

08 Giugno 2019

Ecco come sarebbero i supermercati senza le api: centinaia di prodotti mancanti e scaffali vuoti
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Supermercati con scaffali semi-vuoti, pochi prodotti naturali e tanta desolazione. Non stiamo descrivendo uno scenario post-bellico o apocalittico, ma una situazione potenzialmente reale.

Se le api venissero a mancare dalla natura, sarebbe il caso di rinunciare a vendere e comprare un bel po' di generi alimentari. Perché? Semplicemente non potrebbero essere prodotti.

Miele, frutta, cacao e tantissimi altri cibi derivano dall'impollinazione degli insetti. Fattori climatici in via di cambiamento e un uso massiccio e sregolato dei pesticidi, però, stanno causando danni molto gravi. Vediamo perché.

via Whole Foods Market

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Wholefoodsmarket.com

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L'uomo è da sempre stato dipendente dagli insetti impollinatori. Si stima che dal il processo portato avanti da api, farfalle, coleotteri e moscerini dipenda circa il 75% della produzione agricola necessaria per la nostra alimentazione.

Va da sé, dunque, che se questi insetti preziosi venissero gradualmente a mancare, non sarà possibile coltivare, vendere e comprare una lunga lista di cibi.

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Un quarto delle api in Europa rischia oggi l'estinzione, e fra le cause vanno certamente incluse le attività umane. Gli alveari si spopolano: il loro numero sta subendo riduzioni a doppia cifra già da molto tempo

Una presa di coscienza collettiva su questo gravissimo problema è quanto mai urgente, in tutto il mondo. A questo scopo, iniziative d'impatto come quella pensata e portata avanti dalla catena di supermercati canadesi, inglesi e statunitensi Whole Foods Market sembrano piuttosto calzanti.

Alistair Hamilton/Flickr

Alistair Hamilton/Flickr

Nei punti vendita di questo marchio, vengono rimossi dagli scaffali tutti i prodotti derivati da insetti impollinatori, lasciando davanti agli occhi dei clienti uno scenario incredibilmente desolante. Tra i banchi ortofrutticoli, le corsie e i frigoriferi dei Whole Foods Market, così, rimane un misero 52% dell'assortimento venduto in condizioni normali.

Ognuno di noi può fare qualcosa di concreto per fermare questa strage lenta ma inesorabile. Nel nostro piccolo, con un consumo più consapevole, ma anche imparando a non distruggere gli habitat di insetti che possono darci anche fastidio, potremmo fermare quella che si sta delineando come una vera catastrofe ambientale.

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