Non potevano immaginare cosa ci fosse sepolto sotto l'antico teatro: la scoperta del tesoro ha fatto la storia

di Giuseppe Varriale

20 Aprile 2019

Non potevano immaginare cosa ci fosse sepolto sotto l'antico teatro: la scoperta del tesoro ha fatto la storia
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Il lavoro dell'archeologo è veramente strano: molto spesso questi studiosi, che non hanno paura di sporcarsi le mani, scavano per anni un sito nella speranza di ritrovamenti storici veramente importanti e si ritrovano con niente in mano. Invece,soprattutto in una terra ricca di storia dimenticata e sepolta, come l'Italia, può succedere che normali cittadini si trovino a scavare sotto cumuli di macerie apparentemente prive di valore e trovino dei veri e propri tesori.

via CNN

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È ciò che è accaduto a Como, in Lombardia, ad un operaio edile: il 5 settembre 2018, mentre scavava le fondamenta del Teatro Cressoni (un teatro costruito alla fine del 1870 e attivo fino al 1997), un manovale ha trovato uno strano contenitore. L'oggetto è stato poi riconosciuto come vaso in pietra ollare d'epoca romana. Già il solo ritrovamento del vaso può essere considerata una bella scoperta. Ma il muratore ha notato che, per quanto fosse ben conservato, il contenitore aveva una crepa che ne lasciava intravedere il contenuto. All'interno del vaso sono state trovate centinaia di monete d'oro. Colpito dalla scoperta, l'operaio ha chiamato le autorità.

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Gli esperti hanno contato ben trecento monete, disposte in pile e perfettamente conservate. Maria Grazia Facchinetti, responsabile della Soprintendenza archeologica della regione Lombardia, ha dichiarato che la conservazione in rotoli fa pensare che il ritrovamento appartenesse ad un ufficio pubblico, una banca ad esempio,piuttosto che ad un privato.

Alberto Bonisoli, ministro italiano dei beni e delle attività culturali, ha asserito che il ritrovamento può considerarsi una di quelle scoperte che segnano il corso della storia dell'archeologia.

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Ad un esame più attento, infatti, le monete sono risultate appartenenti al periodo dell'ultimo impero romano. La datazione probabile è quella dell'ascesa al potere di Libio Severo, un imperatore che regnò nell'Impero Romano d'Occidente dal 461 al 465. Se ciò dovesse rispondere a verità, il ritrovamento potrebbe essere una delle testimonianze meglio conservate dell'ultimo periodo dell'impero romano occidentale. La datazione, ad ogni modo, sembra confermata dall'effigie presente sulle monete raffiguranti un imperatore con fattezze simili a quelle dei ritratti pervenutici di Severo. Ad oggi non si ha ancora nessuna certezza sul periodo di appartenenza delle monete, anche se il V secolo appare come la datazione più plausibile. L'unica cosa certa è che si tratta di un tesoro di valore incredibile: secondo i dati di APMEX (il più importante rivenditore online di metalli preziosi) il valore della scoperta si aggira intorno ai 670.000 e 1.500.000 di euro.

Il ritrovamento conferma che l'Italia è una terra ricca di storia in cui tesori di inestimabile valore sono ancora sepolti, e lo saranno forse per sempre.

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