Torna il "vuoto a rendere": 25 grandi aziende pronte a vendere i prodotti in contenitori ricaricabili

di Alberto Ragazzini

01 Febbraio 2019

Torna il "vuoto a rendere": 25 grandi aziende pronte a vendere i prodotti in contenitori ricaricabili
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Ogni giorno vengono riversate all'interno degli oceani tonnellate di rifiuti plastici, che per la maggior parte consiste in bottiglie di plastica o imballaggi di prodotti di uso quotidiano. La prima cosa da fare per ridurre la quantità di questi rifiuti è trovare alternative sostenibili alle confezioni dei prodotti che acquistiamo nei supermercati. Una recente partnership tra 25 gradi aziende e una società che si occupa della gestione dei rifiuti, vuole riportare in auge l'antico sistema del "vuoto a rendere" per iniziare a distribuire i prodotti dentro a confezioni 100% riutilizzabili. 

via Loop

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Loop/Facebook

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È stato da poco tempo lanciato il progetto pilota Loop, che se dovesse aver successo potrebbe rivoluzionare gli scaffali dei supermercati di tutto il mondo. Ben 25 marchi tra i più grandi al mondo hanno deciso di unirsi in questa partnership con la società di smaltimento di rifiuti TerraCycle, con l'unico obiettivo di diffondere e far tornare in auge il meccanismo del "vuoto a rendere". Loop inizierà la sua fase pilota nel maggio del 2019 per 5000 acquirenti di New York e Parigi che si saranno iscritti in anticipo. L'obiettivo è espandersi entro il 2020 anche in altre grandi città del mondo come Londra, Tokyo e San Francisco.

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Loop/Facebook

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Il meccanismo può essere considerato simile a quello con cui la gente compra articoli su Amazon: verrà infatti utilizzato un sito web proprietario per acquistare articoli al dettaglio, verrà poi richiesto il versamento di un deposito rimborsabile per l'imballaggio. Gli oggetti saranno poi consegnati a domicilio dentro a dei recipienti riutilizzabili e una volta esaurito il contenuto si potrà programmare la riconsegna, e il deposito precedentemente versato verrà completamente rimborsato. Soltanto nel caso in cui i vasetti o i contenitori non dovessero far ritorno, la cifra non verrà elargita. 

Questa versione moderna "dell'antico lattaio" è un enorme passo avanti anche da parte delle grandi aziende per un futuro più sostenibile. Non sono mancati ovviamente le critiche al sistema e soprattutto all'operato fino a questo momento non proprio "green" dei brand che hanno deciso di partecipare al progetto Loop. Però d'altronde la crisi dei rifiuti plastici è sotto gli occhi di tutti ed è arrivato il momento di agire se si vuole trovare una soluzione efficace.  

Nonostante ancora non sia partita la prima fase del progetto, filtra un cauto ottimismo da parte degli addetti ai lavori e non solo, sembra infatti che questa iniziativa sia arrivata nel momento più adatto: la gente richiede sempre di più confezioni riutilizzabili, le piccole aziende casearie si stanno organizzando con sistemi di consegna e reso e sempre più startup sono nate con progetti di riutilizzo e riciclo. Iniziative come questa non possono che farci ben sperare in un futuro più sostenibile!

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