Il declino inarrestabile del mercato delle pellicce: chiuso un altro allevamento nel nord Italia

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di Marco Renzi

19 Gennaio 2019

Il declino inarrestabile del mercato delle pellicce: chiuso un altro allevamento nel nord Italia
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Se pensiamo agli attivisti in strada e alle manifestazioni di protesta, una delle immagini che ci vengono in mente è sicuramente legata al commercio delle pellicce. Molto in voga fino agli anni '80-'90, questi indumenti hanno conosciuto grazie alle campagne di sensibilizzazione un'inesorabile rallentamento delle vendite, che sembra ormai stia segnando la fine di un intero settore dell'allevamento.

Complici sicuramente le campagne che viaggiano ormai veloci sui social, è innegabile che il fatto di possedere una pelliccia non sia visto di buon occhio da gran parte della nostra società. Esattamente dall'80-90% degli italiani, stando alle stime Eurispes degli ultimi anni: questa sarebbe la percentuale di opinione pubblica che si dichiara non favorevole all'allevamento di animali da pelliccia, disegnando il profilo di un'Italia fortemente animalista – almeno riguardo all'abbigliamento.

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Marco Verch/Flickr

Marco Verch/Flickr

La tendenza al declino è confermata anche dalle iniziative imprenditoriali che chiudono o stentano a decollare. È il caso ad esempio di uno stabilimento nel bergamasco che ospitava circa 2mila visoni da pelliccia, che ha chiuso i battenti nel 2018 dopo soli 4 anni di attività. La crisi del settore agricolo aveva visto nascere nel primo decennio del 2000 molti allevamenti da pelliccia, ma puntualmente hanno incontrato l'opposizione degli attivisti ed anche della popolazione residente.

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animaux

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Ne è una conferma anche la scelta di molti marchi di moda internazionali che stanno via via abbracciando la campagna e si impegnano a bandire le pellicce dalle loro passerelle.

Insomma, lungi da noi gioire per la chiusura di un'attività imprenditoriale, ma è arrivato il momento di prendere atto del declino di un mercato che la stragrande maggioranza dell'opinione pubblica ritiene barbaro e inutile; magari pensando ad una conversione degli allevamenti in altri tipi di attività che salvino lo stipendio dei lavoratori... e contemporaneamente la vita dei poveri animali.

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