I bambini possono impiegare anche più di 1 anno per riuscire a dormire tutta la notte

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di Claudia Melucci

05 Gennaio 2019

I bambini possono impiegare anche più di 1 anno per riuscire a dormire tutta la notte
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Ci sono tappe importanti nella vita di un neonato, a cui i genitori assistono con immenso stupore: i primi sorrisi, lo svezzamento, i passi incerti. Ma c'è anche un altro traguardo che mamma e papà aspettano impazienti: dormire tutta la notte senza interruzioni del sonno.

A pesare sulla salute psicofisica dei genitori è la mancanza di riposo notturno e la sua qualità ridotta: la pediatria tradizionale indica i 6 mesi come l'età in cui il bambino dovrebbe iniziare a dormire per più ore consecutive, al fine di evitare problematiche legate allo sviluppo cognitivo, linguistico e motorio: la realtà, però, dipinge una situazione differente, in cui moltissimi bambini superano i 6 mesi – spesso arrivando anche ad 1 anno di età – senza riuscire a dormire per 6 ore di fila. Ci sono dei rischi che il bambino corre? Uno studio universitario ha chiarito i dubbi dei genitori. 

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Evan-Amos/Wikimedia

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Lo studio, nato dalla collaborazione tra un'università canadese e una singaporiana, ha esplorato i legami tra il riposo notturno, lo sviluppo mentale e psicomotore, l'umore materno e le abitudini di allattamento. 

Secondo quanto riferito dalle madri che hanno partecipato alle indagini, a 6 mesi di età il 38% dei bambini non dormiva ancora per 6 ore di fila; il 57% non arrivava ad 8 ore. A 12 mesi, invece, la percentuale di bambini che non dorme per 6 ore scendeva al 28%, ma solo il 43% di essi dormiva per almeno 8 ore. 

Emerge quindi che è molto frequente che un bambino tra i 6 e i 12 mesi di età non riesca a dormire senza interruzioni notturne: tuttavia, gli studiosi non hanno trovato alcuna correlazione tra la segmentazione del sonno e l'insorgenza di problematiche a livello cognitivo o motorio. Neanche l'umore della mamma dopo il parto sembra influenzare la qualità del sonno del bambino. 

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pixabay.com

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Tuttavia, la ricerca ha scoperto che i bambini che si svegliavano nella notte avevano un tasso di allattamento al seno notevolmente più alto: potrebbe essere quindi un elemento molto importante da considerare nell'analisi del ciclo sonno-veglia del bambino. 

Tra le righe, lo studio suggerisce a tutti i genitori di avere pazienza e di non preoccuparsi più del dovuto se il loro figlio stenta a consolidare il riposo notturno: potrebbe volerci anche più di un anno, ma questo momento arriverà per tutti. 

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