I ricercatori hanno scoperto una fonte di calore che sta sciogliendo l'Antartide dal basso

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di Claudia Melucci

22 Novembre 2018

I ricercatori hanno scoperto una fonte di calore che sta sciogliendo l'Antartide dal basso
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Monitorando lo scioglimento dei ghiacci in Antartide, gli scienziati si sono accorti di non aver incluso nei calcoli un fattore che sconvolge le previsioni fatte per il futuro: una sorgente di calore geotermale che sta sciogliendo da sotto la zona orientale. La scoperta, inaspettata anche per i ricercatori stessi, è stata fatta grazie all'uso di un radar aereo, capace di penetrare per 3 chilometri sotto la superficie dei ghiacci. Ora gli scienziati si stanno concentrando sulle conseguenze sull'ambiente a cui potrebbe portare questa scoperta. 

via Nature

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jpl.nasa.gov

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Un'enorme sorgente geotermale sotto i ghiacciai dell'Antartide: una scoperta inattesa quella che ha sorpreso i ricercatori durante il monitoraggio delle condizioni climatiche in Antartide.

Ancora è da chiarire quanto il calore geotermale abbia contribuito – e quanto continuerà a farlo – allo scioglimento dei ghiacci, ma molto probabilmente gli effetti futuri non saranno visibili nell'immediato. Di per sé, infatti, gli scienziati ritengono che non sia un fattore determinante ma, in combinazione con il surriscaldamento globale crescente previsto per i prossimi anni, potrebbe costituire un problema.

"Il fenomeno che possiamo osservare oggi è probabilmente andato avanti per migliaia, anche milioni di anni", ha affermato il primo ricercatore Tom Jordan della British Antarctic Survey. "Il letto di acqua al di sotto dei ghiacciai potrebbe rendere questa regione ancora più sensibile ai cambiamenti climatici", ha spiegato il ricercatore. Preoccupazioni aggiuntive per il presente non ce ne sono, ma è comunque da considerarsi un fattore extra che potrebbe fare la differenza in futuro. 

Il calore che sta sciogliendo a poco a poco i ghiacciai è di dubbia provenienza: l'ipotesi più accreditata è quella che introduce l'esistenza di flusso di acqua calda e rocce radioattive in profondità. 

La notizia ci porta a riflettere su due fronti; il primo relativo alle tecnologie sempre avanzate di cui disponiamo oggi, che permettono di avanzare delle scoperte impensabili fino a pochi anni fa (ricordiamo che il radar impiegato ha studiato la superficie a 3000 metri di profondità, semplicemente sorvolando i ghiacciai!);  il secondo sui fenomeni naturali che, in aggiunta all'azione distruttiva dell'uomo, possono accelerare di molto il destino del nostro pianeta.

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